Nella seduta odierna della IV Commissione consiliare “Ambiente e Territorio”, presieduta dal consigliere Pietro Raso, è stata approvata la proposta di legge del consigliere regionale Antonello Talerico che introduce un blocco temporaneo all’importazione, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi, speciali e radioattivi non prodotti in Calabria, con particolare riferimento all’area del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano-Cerchiara.
“Aspettiamo il passaggio in consiglio regionale ma oggi è un giorno di riscatto per Crotone – ha dichiarato Talerico – perché finalmente poniamo le condizioni per un argine normativo alla vergogna dell’importazione di rifiuti pericolosi da fuori Regione, tra cui amianto e scorie radioattive TENORM, che per anni hanno aggravato la situazione di un territorio già profondamente compromesso. Questa proposta di legge potrebbe essere una svolta vera, concreta, voluta e costruita per difendere la salute dei cittadini e l’ambiente calabrese.”
La proposta di legge – si legge in un comunicato stampa – contiene previsioni originali che potrebbero ispirare finalmente politiche reali di tutela ambientale e della salute dei cittadini.
Difatti, si prevede un divieto temporaneo all’ingresso, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi, speciali e radioattivi, non prodotti sul territorio calabrese, nell’area attorno al SIN di Crotone-Cassano-Cerchiara.
Importante è anche la previsione esplicita del divieto di rifiuti contenenti amianto e TENORM (residui radioattivi di lavorazioni industriali), già identificati come altamente pericolosi da ARPACAL sulla base di criteri tecnico-scientifici.
Di poi, si prevede nella proposta che ARPACAL, entro 60 giorni, dovrà individuare l’area esterna e contigua al SIN, soggetta alle nuove restrizioni, sulla base di parametri ambientali e sanitari oggettivi.
Il testo rafforza il ruolo di ARPACAL – che pertanto dovrà procedere necessariamente a nuove assunzioni – , che diventa protagonista nella classificazione dei rifiuti nocivi, nella delimitazione delle zone da tutelare e nei controlli ambientali. Inoltre, la Regione dovrà promuovere bonifiche prioritarie, sorveglianza sanitaria e modelli di gestione sostenibile dei rifiuti calabresi.
La proposta prevede altresì che per chi viola la norma, saranno previste sanzioni amministrative da 100.000 a 1.000.000 di euro, oltre all’obbligo di ripristino ambientale. Nei casi più gravi, è previsto il concorso delle norme penali in materia ambientale.
La proposta di legge si muove nel pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie, senza alterare la perimetrazione ufficiale del SIN, ma rafforzando la tutela ambientale a livello regionale.
“Questa legge – prosegue Talerico – è un messaggio chiaro a chi pensava che la Calabria potesse continuare a essere la pattumiera d’Italia. Oggi affermiamo, che questa proposta potrebbe diventare uno strumento normativo chiaro e innovativo, come diritto della nostra terra a non essere più contaminata, violentata, sfruttata.”
La proposta di legge – ora attesa in aula per il voto definitivo – rappresenta un precedente legislativo senza eguali in Calabria, e si candida a essere un modello di riferimento per altre aree italiane inquinate e da tutelare.
“Dedico questo risultato a tutti i crotonesi che in questi anni hanno alzato la voce, denunciato, sofferto – conclude Talerico – e che oggi possono finalmente vedere un atto concreto e non una semplice promessa. La politica, quando è fatta con coraggio, può davvero cambiare le cose.”