È pronta ad arrivare in Procura e ad adire le vie legali contro l’amministrazione comunale di Crotone la Fp Cgil Area Vasta. Nodo dello scontro la revoca delle mansioni di cui era assegnatario un dipendente da poco eletto Rsu con una lista della Fp Cgil, reo, sembrerebbe, di aver segnalato le minime condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro (dispositivi antincendio e impianti vetusti), nonché una possibile incompatibilità di incarico prevista dall’art. 3, comma 2, della circolare ministeriale n. 11/2010 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Funzione pubblica.
La Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) è stata privata dei compiti che prevedono contatto con il pubblico e la responsabilità dell’Ufficio 7.3.1 (Responsabile del precontenzioso dell’Ente, patrocini legali di amministratori e dipendenti e dell’esecuzione delle sentenze della Corte dei Conti).
“Tale decisione – afferma il Segretario Generale Fp Cgil Area Vasta Francesco Grillo -non solo appare ingiustificata, ma rischia di compromettere in modo significativo il clima di relazioni sindacali e di lavoro all’interno di questa amministrazione.
La revoca degli incarichi, specialmente nei confronti di un rappresentante sindacale, è percepita come un atto di ritorsione e può configurarsi come una forma di mobbing, oltre a violare i diritti elementari dei lavoratori e delle lavoratrici rappresentati”.
“È fondamentale – fa notare Grillo – ricordare che il ruolo di una Rsu è cruciale per garantire la rappresentanza e la tutela degli interessi dei dipendenti, soprattutto in un contesto come quello attuale, che richiede un dialogo costante e costruttivo tra le parti. Inoltre, la decisione di revocare gli incarichi potrebbe alludere ad un potenziale demansionamento e demansionare un rappresentante sindacale eletto rischia di creare un precedente pericoloso e di minare la fiducia nei confronti delle istituzioni, con conseguenze negative per la serenità e la produttività dell’ambiente di lavoro”.
“Pertanto, informiamo l’Amministrazione che, in assenza di un immediato riesame di tale decisione, siamo pronti a considerare l’ipotesi di adire le vie legali, avviando un ricorso al giudice del lavoro per tutelare i diritti della nostra RSU e denunciare comportamenti che possono configurarsi come mobbing e demansionamento indebito. Ci aspettiamo – conclude il Segretario Generale – un sollecito intervento da parte dell’amministrazione per ripristinare condizioni di rispetto e dignità nei confronti di tutti i lavoratori, e in particolare della Rsu coinvolta”.