“Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza” - Luigi Pirandello
HomeCalabriaCrotoneSin Crotone, il gruppo 'Stanchi dei soliti': "Megna convochi Consiglio comunale aperto"

Sin Crotone, il gruppo ‘Stanchi dei soliti’: “Megna convochi Consiglio comunale aperto”

“I rifiuti saranno smaltiti a Crotone, a meno che Mario Megna, presidente del consiglio comunale, non si adoperi per attuare ogni opposizione istituzionale al progetto di ENI, già approvato dal Ministero, che prevede lo smaltimento di rifiuti industriali altamente nocivi presso la città di Crotone.
In che modo possiamo opporci? Con un consiglio comunale aperto, che coinvolga il presidente della Regione e della Provincia e tutti i sindaci del crotonese e che deliberi contro il progetto di Eni. La convocazione è già stata approvata dalla conferenza dei capigruppo e sollecitata a mezzo PEC da Iginio Pingitore (Stanchi dei Soliti) ma Mario Megna, presidente del consiglio comunale di Crotone, è l’unico che può decidere se convocare o boicottare. Ad oggi non ha provveduto né a convocare la seduta né ad invitare gli organi di governo suddetti.
Perché? Probabilmente le motivazioni sono da ricercare presso la Regione Calabria, dove Roberto Occhiuto da un lato sbandiera conquiste ambientali future (con lo slogan “zero discariche grazie al fattore di pressione localizzativo”) ma dall’altro compromette il presente modificando il piano regionale dei rifiuti, consentendo quindi lo smaltimento dei rifiuti nocivi a Crotone. In parole semplici: la Regione sta facendo il doppio gioco e con un consiglio comunale aperto Occhiuto – politicamente vicino a Mario Megna –  rischia di essere smascherato.
Ricordiamo però che Mario Megna, attuale presidente del consiglio comunale, è stato votato dalla maggioranza dei consiglieri per garantire imparzialità nelle sue funzioni. Non è una sua facoltà convocare il consiglio comunale aperto ma è un suo dovere istituzionale, dato che dodici consiglieri comunali l’hanno richiesto.
Ritardare gli inviti significa boicottare l’iniziativa, il che per noi è inaccettabile e può rappresentare il primo passo per una mozione di sfiducia che, al fine di essere discussa in Consiglio, necessità di soli tredici voti”.
E’ quanto si legge in una nota del gruppo politico ‘Stanchi dei soliti’.
Articoli Correlati