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Crotone, sabato 29 giugno a Cirò apre il Wine Restaurant nel centro storico

Continua e si rigenera, senza tempo, la magia antica e ancestrale di Cirò, terra nobile di vitigni millenari e patria universale di quel Luigi Lilio che, considerato oggi tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) più straordinari di una Calabria ancora inedita e inesplorata, quasi 6 secoli fa donava al mondo intero il Calendario perfetto. E ancora una volta sarà l’energia del Nostos, del ritorno al fascino, alla forza e all’insuperabile capacità attrattiva e competitiva delle proprie radici il sottile filo rosso e il motore di una nuova impresa che al tempo stesso si presenta come enogastronomica, turistico-esperienziale, culturale e di marketing territoriale.

NELLA TERRA MAGICA DEL CALENDARIO, SOTTO IL MAESTOSO CASTELLO CARAFA

Prende forma in questo e da questo humus magnetico, imbevuta di questa rinnovata missione di responsabilità sociale, l’iniziativa imprenditoriale e culturale di BORGO ANTICO WINE RESTAURANT che sarà inaugurata sabato 29 giugno, nel cuore del centro storico di Cirò, adiacente il maestoso Castello Carafa eretto circa un millennio fa e ricco di simboli astronomici. Dalle ore 20 è previsto il taglio del nastro con una degustazione di benvenuto e il taglio augurale della crostata artigianale con mostarda di Gaglioppo.

FINESTRA SULL’IDENTITÀ DISTINTIVA DELL’ANTICA KROTON E DEL MARCHESTATO

Sarà una nuova narrazione emozionale, ispirata anima e corpo alla grande bellezza del patrimonio storico e simbolico di questo misterioso perimetro della penisola calabrese che fu dominata dall’antica Kroton; che vide protagonisti Pitagora e Milone, Alcmeone e Faillo, Lacinio, Leonardo di Bona e Gioacchino Greco; vigneto epico per la antiche olimpiadi, miniera archeologica di rarità assolute come l’Acrolito di Apollo Aleo, spaccato geologico di interesse scientifico globale con il Calabriano ed il Crotoniano e secolare terra di spirito, custode delle Sacre Spine del Cristo.

STAGIONALITÀ, PIATTI DELLA MEMORIA, VINI CALABRESI E CUOCHE DI CASA

E per accendere e riaccendere nell’ospite questa scintilla da vero e proprio Grand Tour nel sentimento magno greco e per le terre del Marchesato, la pozione alchemica di BORGO ANTICO prevede finalmente l’abuso salutare di potenti antivirus contro ogni manifestazione di oicofobia: selezione attenta delle materie prime stagionali, territoriali e di qualità, a partire dalle farine; piatti della memoria e interpretazioni autentiche e genuine della tradizione agroalimentare; vini calabresi e preparazione artigianale secondo un menù cangiante di settimana in settimana, letteralmente comandato da due cuoche di casa.

UN’IMPRESA FEMMINILE, UN RITORNO ALLE ORIGINI, UN’IMPRESA CULTURALE

L’edificio, circa 100 metri quadri, che ospiterà e animerà questa nuova scommessa quasi tutta al femminile guidata da Danila Renzi, è anch’essa traccia di tante belle storie vissute, familiari e di impresa e che, andando a ritroso nei secoli, riporta con molta probabilità alle antiche stalle del Castello, così come un’attuale nicchia adibita a cantina, ricavata sotto il primo pavimento riemerso, lascerebbe dedurre.

Di proprietà sin dagli anni ’70 della Famiglia Scigliano che lo aveva acquistato di rientro come tani corregionali da un lungo e importante periodo di emigrazione per lavoro in Germania, per quasi mezzo secolo il palazzo è stato sede di un frequentato negozio di abbigliamento, corredo e confezioni dell’epoca degli stessi Scigliano che hanno saputo condividere un innato spirito di impresa.

IMMOBILE FAMILIARE RIPENSATO COME STRUMENTO DI SVILUPPO

L’immobile è stato quindi ereditato e poi oggetto di recente riqualificazione architettonica, funzionale e di interior design su iniziativa entusiasta dei figli Pina ed Enrico che, avvocato l’una e commercialista l’altro, hanno deciso così di rimettersi nuovamente in gioco, ripensando la loro stessa formazione, vocazione e professione ed il senso intimo di un impegno sociale, di ritorno (come i loro genitori), di recupero, di memoria ed anche di sviluppo eco-sostenibile nella propria terra natia, da rileggere, vivere e proporre quindi con animo e occhi del tutto nuovi.

CON UNA TERRAZZA A 350 METRI SULLO JONIO E SUI VIGNETI

Primo e unico Wine Restaurant nel prestigioso centro storico di Cirò, impreziosito sia da una terrazza panoramica che si affaccia sui cromatismi dello jonio e dei caratteristici vigneti che dalle colline vi discendono; sia da un bar a vetro affacciato direttamente su piazza Stefano Pugliese, Borgo Antico gode di una posizione veramente baricentrica. È, infatti, il punto di partenza migliore per fare delle passeggiate esperienziali in tutto il perimetro di quello che è un vero museo a cielo aperto a 350 metri sul livello del mare e affacciato su tutti i limitrofi comuni dell’entroterra crotonese. L’obiettivo è anche quello di diventare punto di riferimento della sempre più crescente rete di ricettività diffusa locale e territoriale.

PUNTO DI PARTENZA PER VISITARE IL BORGO E PERNOTTARVI

È, come se fosse la finestra o la stazione iniziale per un intenso viaggio emozionale nel tempo, prima o dopo la sua proposta esperienziale a tavola: è infatti, a poche decine di metri da Porta Mavilia all’ingresso della Città e dal Bastione Cannone, raggiungibile attraversando il dedalo di viuzze e vicoli; a pochi minuti dall’emblematica Piazza delle Libertà e della Legalità che qualche anno simbolicamente sanciva il riscatto identitario e culturale di questa comunità e delle sue istituzioni pubbliche; dalla restaurata Casa Natale del matematico Luigi Lilio inventore del Calendario e da quella di San Nicodemo; a meno di 200 metri dal famoso Palazzo dei Musei, palazzo storico appartenente alla famiglia Zito, in Piazza della Repubblica, che custodisce al suo interno il Museo Nazionale Luigi Lilio, inaugurato nel giugno 2010 dall’allora Sindaco Mario Caruso alla presenza dello Scienziato Antonino Zichichi, il Museo del vino e della civiltà contadina e il Museo dedicato a Giano Lacinio, il teologo francescano che nel ‘500 ha rivoluzionato l’alchimia e per questo anch’esso, insieme al coevo Lilio, inserito tra i Mid della Calabria, molti dei quali (come quelli citati) ereditati e custoditi proprio nella provincia di Crotone.

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