“Abbiamo la coscienza a posto, abbiamo fatto quello che si doveva fare. Quando c’è una tragedia uno si sente vicino a chi ha sofferto e Cutro è stata una grande tragedia. Dovremo sicuramente rifletterci e siamo sicuri che la magistratura farà chiarezza”. Lo ha detto il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone, a SkyTg 24, in relazione al naufragio sulle coste crotonesi.
“Non decide la politica se intervenire su un’imbarcazione in difficoltà: le operazioni di soccorso – ha aggiunto Carlone – sono valutate ai più bassi livelli, tenuto conto della necessità di intervenire in tempi rapidissimi. Il primo centro che riceve la chiamata, può essere Reggio Calabria o Palermo o un altro, valuta la situazione e attiva i mezzi per intervenire: normalmente il mezzo migliore è quello più vicino. Il Centro nazionale di Roma coordina”.
E “non è cambiato nulla” in merito a chi decide se un’operazione è di ricerca e soccorso o di law enforcement: si fa in base alle informazioni dei centri che monitorano il mare e può accadere che “una operazione di law enforcement diventi Sar e viceversa”.