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Naufragio migranti, la lettera di Bonelli a Meloni: “Esame dna per riconoscere vittime di Cutro”

“Cara Presidente – si legge nel testo della lettera – Le scrivo in relazione al naufragio di Steccato di Cutro. Sono in contatto con i familiari dei dispersi che sono venuti da diverse parti dell’Europa, dove hanno lo status di richiedenti asilo. Vengono dalla Germania, l’Olanda, la Svizzera, l’Austria, il Belgio e anche la Finlandia. Sono in totale circa tredici famiglie che sono, non solo disorientate dal dolore della scomparsa dei propri cari, ma anche perché stanno riscontrando notevoli difficoltà di interlocuzione con il Governo italiano. Quello che chiedono questi familiari è di rintracciare i propri dispersi.

Ma il vero problema che abbiamo di fronte Signora Presidente – aggiunge Bonelli – è che sono trascorse ormai quasi due settimane dal tragico naufragio e i corpi che si stanno rinvenendo sono irriconoscibili. L’unica modalità per poter determinare un riconoscimento, e quindi una riconducibilità al nucleo familiare, è quella del prelievo del DNA. Prelievo del DNA che avrebbe dovuto essere fatto nei confronti dei familiari che erano presenti a Crotone nei giorni scorsi. Le chiedo quindi di attivarsi affinché il DNA di questi familiari possa essere prelevato”.

“Purtroppo – osserva – alcuni di questi familiari sono tornati nei paesi dove hanno la richiesta di asilo e non sono più in Italia. La legge 85/2009 prevede l’istituzione della Banca Dati nazionale del DNA presso il Ministero dell’Interno e in particolar modo l’articolo 7 della banca dati nazionale del DNA, la raccolta dei profili del DNA di persone scomparse o loro consanguinei, di cadaveri e resti cadaverici non identificati, inoltre prevede il raffronto dei profili del DNA ai fini dell’identificazione.

L’articolo 8 della succitata legge stabilisce che il laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA provvede alle seguenti attività di tipizzazione del profilo del DNA dei soggetti di cui l’art. 9 commi 1 e 2. Signora Presidente Le chiedo di attivarsi affinché sia prelevato il campione salivare dei familiari dei dispersi per consentire in caso di ritrovamento dei cadaveri ancora non rinvenuti di procedere all’esame comparativo dei campioni.

Sono certo che si attiverà a tal proposito – conclude Bonelli nella lettera – e mi ritenga a sua disposizione e La informo che sono nelle condizioni di poterLe fornire i recapiti telefonici dei familiari dei dispersi. Sono certo che lei comprenderà l’importanza dal punto di vista umanitario di dare risposte a questi familiari che vivono nel dolore più totale di non poter piangere i corpi dei loro cari”.

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