“Stiamo lavorando sui precedenti per capire perché il 26 febbraio ci si è comportati in modo diverso”. Lo dice all’ANSA l’avvocato Francesco Verri, componente del pool di legali che assiste un gruppo di familiari delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti naufragato il 26 febbraio a Cutro.
“Nel settembre del 2022, con mare forza 5 – sottolinea Verri – Guardia di finanza e Guardia Costiera uscirono insieme, scortarono e trassero in salvo una barca con 97 migranti a bordo. L’imbarcazione fu condotta al sicuro nel porto di Le Castella. Perché, d’inverno, con mare forza 4, non è accaduto?”.
Il legale si dice “certo che le indagini della magistratura risponderanno a questa e alle altre domande che suscita questa tragedia. ‘Monitorare’ e attendere – conclude -, in mare, non si può”.