“Noi non abbiamo potuto fare di più di quello che abbiamo fatto e abbiamo assistito a una tragedia. Ma qualcuno pensa davvero che il governo e le istituzioni potessero fare qualcosa di diverso? No, e allora se la risposta è No qualcuno deve correggere i titoli”. Lo dice la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm a Cutro, rispondendo ad una domanda.
“La segnalazione di Frontex dell’imbarcazione che si avvicinava alle coste italiane è delle 22.36 di sabato, il naufragio c’è stato quasi all’alba di domenica: è un caso molto particolare quello di Cutro e se qualcuno dice che c’è stata volontà delle istituzioni di girarsi dall’altra parte, questo è grave”.
Giorgia Meloni, in un lungo botta e risposta con i cronisti durante la conferenza stampa al termine del cdm, respinge con forza qualsiasi ricostruzione giornalistica che fa riferimento a mancanze del governo o alla volontà di non intervenire mentre accadeva il naufragio dell’imbarcazione piena di migranti. La premier ha tentato quindi di spiegare tutti i passaggi di quella notte, a partire dalla segnalazione di Frontex, “avvenuta molte ore prima del disastro, mentre il barcone era in piena navigazione. Il disastro è avvenuto quindi all’alba, a pochi metri dalla costa, mentre gli scafisti stavano attendendo il momento opportuno per lo sbarco senza farsi scoprire dalle autorità. Il resto – spiega la premier – sono illazioni e ragionamenti che non accetto”.
Il capo del Governo ha chiesto quindi maggiore interessamento e collaborazione sul tema all’Unione Europea: “Non si può fare finta che il problema non esista e poi dire che l’Italia deve fare di più nei movimenti secondari. Difficilmente l’Italia può fare di più nei movimenti secondari, gli hotspot sono pieni, è finita la capienza possibile. Se non veniamo aiutati nei movimenti primari difficilmente possiamo fare di più in quelli secondari”.
“In passato credo che sia mancata soprattutto la volontà politica di fermare il traffico, me ne sono abbastanza resa conto anche al consiglio europeo, quando la volta scorsa mi sono resa conto che il tema del traffico, come lo conosciamo noi, non era mai stato posto. L’Ue – ha aggiunto Meloni – ha speso 6 miliardi di euro per gli accordi con la Turchia, penso che se investissimo 6 miliardi di euro in Tunisia, probabilmente non avremmo le migliaia di persone che vengono dalla Tunisia. Credo che l’Italia debba ancora porre la questione con continuità, perché siamo quelli che principalmente sono chiamati a risolvere questa questione e più di tutti gli altri devono porre la questione”, ha concluso il presidente del Consiglio.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del cdm di Cutro, si è soffermato su una misura prevista nel nuovo dl Migranti: “Abbiamo previsto una misura sui Centri per migranti. Abbiamo visto, anche recentemente, alcuni casi saliti alla ribalta della cronaca. Quando si interviene per sanzionare alcuni gestori che non rispettano le norme abbiamo previsto forme di commissariamento da parte dei prefetti in modo che non si perdano posti in accoglienza”.