“E’ struggente pensare che proprio alla vigilia dell’8 marzo la 71ma vittima ritrovata dai soccorritori sia una bambina di tre anni. E’ fondamentale evidenziare che, in ogni decisione istituzionale e non, il cuore, l’umanità devono prevalere sempre sui tecnicismi e sui formalismi: il salvataggio delle vite umane, a qualsiasi costo, deve essere la ratio dell’agire di tutte le istituzioni comunitarie, nazionali, sovra-nazionali”.
Lo scrive il garante comunale diritti dei detenuti di Crotone Federico Ferraro, secondo il quale le morti nel naufragio del 26 febbraio a Steccato di Cutro “sono una sconfitta per l’umanità”.
Ferraro ha scritto una lettera aperta ai presidenti del Consiglio e del Parlamento Europeo, della Commissione Europea, della Repubblica e del Consiglio dei Ministri.
“Appaiono evidenti – scrive Ferraro – tante emergenze ed urgenze: da un lato occorre ripensare alla strategia di difesa dei confini comunitari, modificata a partire dal 2018, nell’ambito di vari interventi governativi, sulle attività di search and rescue (Sar), dall’altra è doveroso che ogni Paese membro dell’Ue si assuma le proprie responsabilità e si avvii finalmente una efficiente politica migratoria comunitaria che privilegi la tutela della vita umana. L’Italia non può e non deve essere lasciata sola in questa sfida che riguarda tutti i Paesi membri dell’Ue. Non è ora di concentrarsi oltremodo, esclusivamente, sui tecnicismi dell’agire, sui vincoli di pareggio in bilancio, ma urge ora più che mai affrontare il problema dei diritti umani e l’elaborazione di efficaci ed efficienti strategie in tal senso da parte dell’Unione. Occorre un’attenzione particolare per tutti i territori geograficamente esposti all’accoglienza dei migranti, non possiamo essere lasciati soli”.
“La domanda che si fa insistentemente strada in questi giorni tristi – conclude – è se queste vite interrotte potevano essere salvate! Un solo obiettivo deve imporsi in queste ore: le morti non siano avvenute invano”.