“Penso che il modo migliore per onorare quelle vittime sia impedire che accada ancora, questo deve fare un governo serio. Ho sentito che la Meloni scappa, la Meloni non va… Leggo ricostruzioni che mi sembrano surreali.
Il governo è andato in Calabria il giorno stesso in cui questa tragedia è accaduta: il governo sono io. E’ andato il ministro Piantedosi, dopodiché è andato anche il Presidente della Repubblica che rappresenta tutte le istituzioni, a meno che qualcuno non ritenga che la Presidenza della Repubblica sia in competizione con il governo… Le istituzioni sono state presenti anche per esprimere il proprio cordoglio”.
Lo ha detto ad Abu Dhabi la premier Giorgia Meloni, a proposito della tragedia dei migranti a Cutro.
“Già qualche giorno fa, parlando con il ministro Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, avevo discusso dell’eventualità di riunire il Consiglio dei ministri la prossima occasione per dare un segnale di ulteriore attenzione ma anche di concretezza rispetto ai passi da fare”.
“Vorrei che su questa materia si cercasse di guardare soprattutto a quello che si può fare per impedire che accada ancora. C’è chi di questo tema parla quando c’è una tragedia e chi di questo tema sta parlando ogni singolo giorno da quando si è insediato a Palazzo Chigi nel disinteresse generale di chi poi invece si straccia le vesti quando arriva la tragedia. Oggi sono ancora più decisa a cercare soluzioni che non riguardano solo l’Italia, che non può risolvere la questione da sola. Il modo migliore per impedire che la gente muoia è fermare le partenze illegali”, ha rimarcato la presidente del Consiglio.
“L’opposizione chiede ogni giorno le dimissioni di un ministro diverso, non fa più molta notizia”, risponde ad Abu Dhabi la premier Giorgia Meloni, a proposito della richiesta di dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi avanzata dalle opposizioni dopo la tragedia dei migranti a Crotone.
L’annuncio di un possibile Consiglio dei ministri a Cutro si accompagna con il segnale di voler blindare l’esecutivo. Le dimissioni del ministro Piantedosi chieste dal nuovo segretario del Pd Schlein? “L’opposizione chiede le dimissioni ogni giorno di un ministro diverso. Non fa piu’ notizia”, taglia corto il presidente del Consiglio che poi entra nel dettaglio della ricostruzione di quanto e’ avvenuto sulla costa calabra. La lettera spedita dal sindaco di Crotone nella quale si accusa il governo di essere assente? “Non l’ho letta”, la premessa. “Queste persone non erano nelle condizioni di essere salvate”, la verita’.
E poi la critica: “La questione e’ semplice nella sua tragicita’. Non e’ arrivata alcuna comunicazione di emergenza da Frontex”, osserva il presidente del Consiglio, “non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio” e “se qualcuno sa qualcosa di diverso e’ bene che ce lo dica”. E’ dunque sbagliato legare “questa vicenda” ai provvedimenti del governo riguardo le Ong, la rotta non era “coperta dalle organizzazioni non governative”.
Ma il problema e’ di fondo, “noi lavoriamo per fermare i flussi illegali per impedire che la gente muoia, continuiamo a salvare tutte le persone che si possono salvare” anche quando c’e’ la consapevolezza che sono a rischio. Quindi, e’ assurdo incolpare l’esecutivo, rilancia il Capo dell’esecutivo. “Non e’ passato neanche un giorno dall’inizio della legislatura – rimarca Meloni – che questo governo non si sia occupato della materia”.
“Mi pare – sottolinea il presidente del Consiglio – che non si possa dire che, come tutti, non ho fatto del mio meglio per fare il mio lavoro, come e’ giusto e normale che sia perche’ il mio lavoro e’ cercare di risolvere dei problemi per cui vorrei che su questa materia si cercasse di guardare soprattutto a quello che si puo’ fare per impedire che accada ancora”.
Della questione immigrazione il presidente del Consiglio ne ha parlato anche ad Abu dhabi considerato che “gli Emirati possono avere un ruolo cruciale su alcuni dossier che interessano l’Italia, come la stabilizzazione della Libia e il tentativo di impedire una difficolta’ finanziaria molto forte della Tunisia”.
Proprio per intervenire per la stabilizzazione dell’area, e di conseguenza per tentare di arginare il fenomeno degli sbarchi, il governo ha chiesto un aiuto al presidente degli Emirati arabi Mohamed bin Zayed al Nahyan che ha dato la disponibilita’ a cooperare ad ogni livello con l’Italia. Tra l’altro, il responsabile della Farnesina Tajani ha spiegato di aver parlato recentemente proprio della necessita’ di supportare Tunisi con la direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale Georgieva e con il segretario di Stato americano Blinken. “L’Italia mette a disposizione “cento milioni come cooperazione allo sviluppo”.