Nella giornata di ieri, contestualmente all’arrivo dell’impianto Jack – Up “Key Manhattan” presso la piattaforme marine, è pervenuta una comunicazione da parte di ENI s.p.a. con la quale, prendendo atto della mobilitazione dell’impianto verso Crotone, è stato formalmente comunicato l’avvio delle attività.
Tale adempimento, tra l’altro, sblocca automaticamente la quota addizionale dell’accordo stipulato in data 21.12.2022, per un importo pari ad € 4.750.000,00 la quale si aggiunge, come a più riprese già riferito, al contributo base di € 12.000.00,00 e consente la presentazione, entro i prossimi 15 giorni, del primo piano annuale degli interventi per il 2023 per un importo prossimo ai 5.000.000 di euro già in via di ultimazione.
A fronte delle sollecitazioni e richieste di chiarimento pervenute nelle ultime ore a seguito dell’arrivo dell’impianto presso la costa crotonese, è opportuno ribadire che le attività di manutenzione straordinaria dei pozzi esistenti sono state regolarmente autorizzate, in base alle vigenti prescrizioni di legge, dal Comitato Offshore presso l’ Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse (UNMIG) del Ministero dell’ambiente anche sulla base di una valutazione di incidenza (VIncA) effettuata dalla Regione Calabria.
Il Comune di Crotone, pur non potendo rilasciare alcun parere in merito e pur non avendo alcun ruolo di compartecipe nell’ambito dei procedimenti autorizzativi, è rimasto costantemente informato sull’evoluzione del procedimento e nell’ambito della trattativa ciò ha consentito all’ente di concordare l’obbligazione aggiuntiva per un importo complessivo prossimo ai 5 milioni di euro.
Ciò a differenza dell’anno 2011 quando l’arrivo dell’impianto presso le coste crotonesi finalizzato a porre in essere analoghe opere di manutenzione straordinaria dei pozzi l’ente non introitò alcuna risorsa a favore del territorio.
Nell’ambito delle autorizzazioni concesse al di fuori di qualsivoglia potere di intervento del Comune di Crotone, ENI ha rassicurato che le opere di manutenzione avranno la sola finalità di recuperare una maggiore operatività dei pozzi esistenti ed impatteranno esclusivamente sul piano visivo, senza alcun altro tipo di ripercussione. I contributi concessi nell’ambito dell’accordo in relazione a tale quota addizionale vengono pertanto riconosciuti al solo fine di mantenere un proficuo rapporto collaborativo con la comunità insediata ed hanno natura compensativa per l’impatto visivo che la presenza dell’impianto determina.
Vale infine la pena di ribadire che i contributi concessi nell’ambito dell’accordo lasciano totalmente ed esclusivamente impregiudicata ogni ulteriore rivendicazione relativa ai rapporti pendenti con ENI inerenti la materia delle bonifiche e dell’IMU sulle piattaforme le quali non hanno nulla a che vedere con l’accordo per il contributo allo sviluppo.