La “pietra angolare” sulla quale costruire le nuove politiche sociali dell’Ambito Sociale di Crotone.
E’ la definizione più adatta per quello che di storico rappresenta il primo piano di zona per il sistema integrato di interventi e servizi sociali adottato dai comuni che compongono l’ambito: Belvedere Spinello, Cutro, Rocca di Neto, S. Mauro Marchesato, Isola Capo Rizzuto, Scandale e Crotone quale capofila, presentato questa mattina presso il Museo di Pitagora nel corso dell’evento “Il futuro è sociale”
Un lavoro di squadra tra i comuni e l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Regione, l’Unical, i sindacati, il terzo settore, il mondo dell’associazionismo che ha portato alla stesura del documento che rappresenta una vera e propria svolta nelle politiche sociali del territorio.
Una esperienza – si legge in un comunicato stampa del Comune di Crotone – non solo di natura professionale ma anche umana quella che ha portato al piano di zona che è stata raccontata nel corso della giornata in cui si sono alternati negli interventi i sindaci dei comuni dell’Ambito Vincenzo Voce di Crotone, Rosario Macrì di Belvedere Spinello, Maria Grazia Vittimberga di Isola Capo Rizzuto, Alfonso Dattolo di Rocca di Neto, Carmine Barbuto di S. Mauro Marchesato, Susy Lecce per il comune di Cutro.
Ed ancora Renato Gaspari referente della Regione Calabria, Domenico Sperlì commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Mario Gatto referente Banca Mondiale ed Ercole Giap Parini direttore DISPes Unical.
Ed inoltre, moderati da Carlo De Rose del DISPes Unical sono intervenuti: Gianmario Gazzi presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, Danilo Ferrara presidente Consiglio Regionale dell’Ordine degli assistenti sociali, Alessandra Mesoraca responsabile Servizio Politiche Sociali del Comune di Crotone, Francesca Falcone docente DISPes Unical, Concetta Federico assistente sociale del Comune di Crotone, Valentina Filice dottoranda DISPes
A seguire i rappresentanti dei tavoli tematici Renato Marino, Aouatif Mounchyne, Antonella Cernunzio, Francesca Cantisani, il portavoce del terzo settore Manuelita Scigliano, i rappresentanti dei sindacati Pasquale Scerra, Nicodemo Iacovino e Ilenia Lucà
I lavori sono stati conclusi dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Crotone Filly Pollinzi, da Antonio Samà ricercatore DISPes e da Carlo De Rose coordinatore dei corsi di Laurea in Servizio Sociale DISPes Unical
Un piano come è stato evidenziato nel corso della presentazione preceduto da un lavoro coordinato dall’Unical, con la quale era stato sottoscritto un protocollo di intesa per curare la parte scientifica e da una serie di tavoli tematici che hanno visto la partecipazione del terzo settore, dei sindacati, dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
Il Piano di Zona, che oggi con l’approvazione da parte della Regione Calabria è una realtà, costituisce lo strumento per la programmazione sociale del territorio dell’Ambito Sociale pur rilevando e tenendo conto delle peculiarità e delle differenze presenti e si pone l’obiettivo di costruire un sistema locale degli interventi e dei servizi coerente con la normativa vigente e con gli indirizzi espressi dalle amministrazioni comunali.
Prevede la sperimentazione di strategie per migliorare l’organizzazione delle risorse disponibili nella comunità locale e rispondere ai bisogni dei cittadini, tenendo conto delle relazioni, dello spazio e dei tempi di vita delle persone e delle famiglie.
In linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale, rappresenta anche lo strumento per coordinare la programmazione sociale con gli strumenti di programmazione esistenti e con le altre iniziative di promozione degli interventi della rete sociale, per ottimizzare le politiche sociali del territorio.
Il Piano di Zona, infine, rappresenta anche una efficace azione di governance, intesa come sistema di governo e coordinamento allargato per intraprendere azioni e politiche appropriate in contesti dinamici e soggettivamente complessi.
“Quello di oggi non è il racconto di un lavoro portato a termine ma di una prospettiva condivisa. Alla base c’è la convinzione che il perseguimento dell’interesse generale, la risposta ai bisogni e ai sogni delle persone non è un affare esclusivo del decisore politico. Piuttosto, per perseguire il bene collettivo, rispondere ai cambiamenti e alle questioni sociali piccole e grandi, l’unica via è quella di moltiplicare gli sforzi e allargare il perimetro della partecipazione.
Abbiamo, non senza difficoltà, intrapreso questa via per la redazione del primo Piano di Zona dell’ambito sociale di Crotone e su questa stessa strada intendiamo proseguire la nostra azione. I tavoli tematici che ci hanno portato a questo storico risultato diventeranno quindi tavoli permanenti di coprogrammazione che significa centrare la costruzione del welfare locale sulla valorizzazione del contesto, delle risorse e degli stessi beneficiari degli interventi.” dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Filly Pollinzi che ha coordinato il percorso.