Una scuola ha senso solo se è capace di educare, in modo totalizzante, le nuove generazioni; se sa accompagnare i giovani al complesso mondo del lavoro fornendogli gli strumenti per essere competitivi e, allo stesso tempo, di educarli a stare nel mondo. L’inclusione non è un tema parallelo alla formazione: ne è parte integrante. È qui che matura una comunità capace di futuro.
L’ARCIDIOCESI SCEGLIE MAJORANA PER UN EVENTO DALL’ALTO VALORE SIMBOLICO
È questo, in sintesi, il messaggio del Dirigente scolastico Saverio Madera che è stato il fil rouge di Inclusion Day, l’evento promosso dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati che ha scelto l’IIS Majorana di Corigliano-Rossano come luogo simbolico e concreto per vivere una giornata dedicata all’inclusione, tenutosi nei giorni scorsi alla presenza, tra gli altri dell’assessore comunale alle politiche sociali Marinella Grillo.
UNA SCUOLA CHE PREPARA AL FUTURO E, INTANTO, CAMBIA IL PRESENTE
Da noi – ha ribadito il Dirigente Scolastico dei tre Istituti Professionale Alberghiero, Tecnico Agrario e Tecnico Industriale – ringraziando l’Arcivescovo per aver individuato nella scuola uno spazio autentico di incontro, dialogo e responsabilità condivisa – l’educazione non è mai astratta. È un’esperienza che tiene insieme competenze, orientamento, lavoro e dimensione umana. È in questa visione che l’inclusione non viene trattata come un tema aggiuntivo o celebrativo, ma come una condizione essenziale della crescita con l’obiettivo di imparare a riconoscere l’altro, a condividere regole, spazi, opportunità. Perché tutto questo – aggiunge – significa prepararsi a un mondo del lavoro e della cittadinanza che chiedono sempre più responsabilità e consapevolezza.
QUANDO L’INCLUSIONE DIVENTA UNA BELLA ESPERIENZA DI VITA
La giornata vissuta a pieno dai ragazzi ha reso evidente il principio semplice e radicale che l’inclusione non si trasmette con le parole, ma con le esperienze. Viverla dentro la scuola significa permettere ai giovani di cambiare prospettiva, di misurarsi con limiti e possibilità, di comprendere che l’uguaglianza non nasce dall’uniformità ma dall’accesso reale alle stesse condizioni. È in questo spazio educativo che la fragilità smette di essere un confine e diventa relazione.
STRAFACE: L’INCLUSIONE SI MISURA NEI COMPORTAMENTI E NEI CONTESTI
Una visione, questa, condivisa anche con l’Assessore regionale Pasqualina Straface che, pur non potendo essere presente all’iniziativa, ha inviato un messaggio, ripreso e condiviso dal dirigente Madera, nel quale è stato sottolineato proprio come iniziative di questo tipo dimostrino che l’inclusione non può restare un concetto teorico o un atto simbolico, ma deve tradursi in comportamenti, scelte e contesti capaci di modificare concretamente la vita delle persone. La scuola – scrive Straface – è un presidio territoriale decisivo nella costruzione di una cultura inclusiva e dal canto suo la Regione, così come sta facendo, ha il dovere di promuovere politiche strutturali che mettano al centro diritti, partecipazione e autonomia delle persone con disabilità.
IL MAJORANA COME COMUNITÀ EDUCANTE CHE GUARDA ALL’AVVENIRE
Ospitando l’Inclusion Day, il Majorana ha di fatto riaffermato la propria identità di scuola che non si limita a formare professionalità, ma che accompagna i giovani nella costruzione di uno sguardo maturo sull’avvenire. Un luogo in cui il futuro non è solo una questione di competenze tecniche, ma anche di valori, relazioni e responsabilità condivise. Perché il lavoro si impara, certo. Ma l’inclusione si vive. E una scuola che riesce a tenere insieme entrambe le cose – conclude Saverio Madera – è una scuola che prepara davvero al domani.
