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Cosenza, opposizione attacca: “Riduzione del Canone patrimoniale? La Giunta Caruso ammette l’errore ma il provvedimento è tardivo e insufficiente”

“Finalmente la giunta comunale guidata dal sindaco Franz Caruso ha deliberato la riduzione del Canone Unico Patrimoniale con la Delibera n. 191. Un provvedimento che conferma in pieno quanto da noi sempre sostenuto: era stata proprio la giunta ad aumentare smisuratamente il coefficiente moltiplicatore, causando il salasso per gli esercenti cosentini.

Oggi l’amministrazione fa un passo indietro e riduce le tariffe per tavoli, sedie, ombrelloni (da 65 euro nella prima fascia) e dehors (a 150 euro). Ma questo non cancella la gravità di quanto accaduto né l’arroganza con cui la maggioranza ha cercato di scaricare le responsabilità.

Incredibilmente l’amministrazione Caruso, incontrando recentemente le diverse rappresentanze delle attività abbia ancora una volta promesso un aggiornamento ad un regolamento del decoro urbano che è stato concepito, elaborato ed approvato da questa Giunta, senza assumersene la paternità, anzi richiamando ad un presunto caos amministrativo, che regna in comune solo da pochi anni. Sono due anni, infatti, che attendiamo queste proposte di modifica, sono due anni che regna il caos amministrativo!

Avevamo ragione noi

Dopo la nostra denuncia, i capigruppo della maggioranza avevano firmato e diffuso una nota in cui dichiaravano che l’aumento era stato applicato dal Consiglio Comunale. Una bugia bella e buona, messa nero su bianco per cercare di confondere i cittadini e gli esercenti. Oggi, invece, viene confermata la nostra tesi: è stata la Delibera della Giunta Comunale del 27 dicembre 2024 ad applicare i coefficienti per il calcolo del canone patrimoniale che avevano portato all’aumento monstre. Non il Consiglio, ma la Giunta. Non una scelta condivisa, ma una decisione autocratica dell’esecutivo guidato da Franz Caruso. Non una parola ha detto l’amministrazione sulla propria responsabilità, né su questa evidente marcia indietro; l’aumento così esponenziale, introdotto per il 2025, ha generato, peraltro, un minor incasso nel bilancio corrente.

A dimostrazione che la scelta era ed è del tutto sbagliata.

Provvedimento insufficiente

Detto questo, la delibera approvata dalla Giunta non è sufficiente. Non basta affatto per risolvere il problema del Canone Unico Patrimoniale che grava sulle attività commerciali. A nostro avviso, vanno modificate le tipologie di occupazione e introdotte nuove voci che facciano riferimento alle diverse tipologie di installazioni. Mancano, ad esempio, categorie come “tavoli e sedie senza ombrellone” oppure “pedane che non diventano dehors”. Sono voci essenziali per garantire tariffe più eque e proporzionate alla reale occupazione di suolo pubblico. Invece, nella delibera in questione, hanno modificato soltanto due categorie, lasciando immutate e quindi ancora spropositate tutte le altre voci: passi carrabili, chioschi, cantieri edili e numerose altre forme di occupazione continuano ad avere costi insostenibili.

Ci auspichiamo che, per come dichiarato, l’amministrazione, a parziale ristoro in favore dei commercianti, riuscirà a concedere la rateizzazione considerato che l’esercizio finanziario è ormai terminato.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte all’ennesima contraddizione laddove amministrazione nell’ammettere l’errore allo stesso tempo è costretta a riscuotere somme per il corrente anno che già a breve verranno decurtate del 40%.

Intervento tardivo e parziale

Questo provvedimento arriva in ritardo, dopo mesi di proteste degli esercenti, dopo le nostre ripetute denunce, dopo che decine di attività hanno valutato la chiusura o il trasferimento fuori città. Un ritardo colpevole che ha causato danni economici e stress a intere categorie produttive. E arriva parziale, perché interviene solo su alcune voci tariffarie, lasciando irrisolti numerosi problemi strutturali del regolamento sul Canone Patrimoniale. Come sempre, l’amministrazione Caruso agisce solo quando è costretta dalle circostanze, quando la pressione diventa insostenibile, quando le proteste non possono più essere ignorate. Ma agisce male, in modo insufficiente, senza una visione d’insieme.

Tutte le nostre proposte di modifica al regolamento, presentate ripetutamente in Consiglio Comunale, continuano a essere ignorate dalla maggioranza. Proposte concrete, tecniche, frutto del dialogo con le categorie produttive. Proposte che avrebbero risolto davvero il problema, non solo limato qualche spigolo.

Questa riduzione, per quanto parziale e tardiva, è comunque una vittoria delle nostre denunce e della pressione che abbiamo esercitato come opposizione. Conferma che avevamo ragione noi e che la maggioranza aveva torto!

Ma non basta. Continueremo a batterci per un sistema tariffario equo, sostenibile e rispettoso delle esigenze delle attività commerciali che rappresentano il cuore pulsante dell’economia cittadina”.

E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri comunali di Cosenza, appartenenti ai gruppi consiliari di minoranza: Francesco Caruso, Francesco Cito,Giuseppe D’Ippolito, Alfredo Dodaro, Ivana Lucanto, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora e Michelangelo Spataro.

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