Un evento piccolo, effimero, perché doveva durare un solo giorno, che arrivava, portava allegria, e poi finiva. Ma l’effimero, pur nella sua brevità, lascia un segno per sempre. E così, da quindici anni a questa parte, l’effimero per Celico è diventato una scelta, un modo per incontrarsi e sperimentare che, in realtà, anche così si costruisce comunità. Per cinque giorni consecutivi, dal 20 al 24 agosto, il Festival dell’Effimero ha abitato il borgo dove arte, cultura, approfondimenti e grande musica hanno trovato uno spazio straordinario per esprimersi.
Organizzato dal Comune di Celico, guidato da Matteo Francesco Lettieri, insieme all’Associazione Culturale SilaAntica, nel programma del Festival hanno trovato posto, oltre ai grandi concerti, i momenti di spettacolo dedicati ai bambini, tanti spazi di intrattenimento, mostre fotografiche, e due incontri-dibattito nella Villa comunale, entrambi aperti da voci istituzionali e rappresentanti del territorio. Il primo, dedicato al tema del welfare, ha messo al centro la necessità di costruire sistemi locali che intercettino i bisogni reali e offrano servizi sostenibili. Un ruolo cruciale, è stato detto, è quello dei comuni che, se coordinati e dotati di strumenti adeguati, possono tradurre le risorse regionali in azioni efficaci sul territorio. Il secondo incontro ha guardato invece al valore dell’associazionismo restando dentro la storia del Festival stesso. È stato ricordato come tutto è nato, per arrivare oggi a una manifestazione che riempie piazze, porta sul palco artisti di rilievo, crea dialogo e tiene insieme le generazioni. Il valore dell’associazionismo, è stato detto, non sta solo nei numeri, ma nella costanza e nel desiderio di esserci.
Le serate clou hanno confermato l’impatto del Festival anche sul piano della partecipazione, con migliaia di persone che hanno riempito il Pattinodromo P. Beltrano. Il 21 agosto Enrico Nigiotti in Summer tour ha aperto con un concerto generoso, discorrendo e cantando all’unisono con i fan i suoi successi, da “Occhi grandi”, a “Devo prendere il sole”, da “Nonno Hollywood” a “La ragazza che raccoglieva il vento”, da “Baciami adesso” fino a “Complici”. Al pubblico, che avrebbe voluto che lo spettacolo non finisse più, ha dedicato un concerto istintivo, molti dei suoi pensieri, dei suoi desideri e dei suoi sogni. «Credo che i sogni servano a far nascere, giorno dopo giorno, la voglia di vivere» e poi felice ha detto «Qui in Calabria ci starei un mese. Sono veramente contento di essere qui a Celico. È stata una bellissima serata».
Con lo spettacolo del 22 agosto Uccio De Santis ha portato in scena la sua arte vivace e travolgente fatta di gag, racconti e improvvisazioni che hanno fatto ridere insieme più generazioni.
A chiudere, il 24 agosto, Francesco Gabbani che ha fatto numeri mai visti prima a Celico. Sono state infatti circa 10mila le presenze dentro e intorno all’area concerti del pattinodromo. «Siete stati la cornice perfetta per chiudere questo viaggio estivo» – ha detto Gabbani rivolgendosi al pubblico – «questa è una serata che porterò con me». Ha portato sul palco Dalla tua parte, un’altra tappa del suo percorso, che racconta semplicemente ciò che Gabbani è. E a Celico è stata un’onda di energia travolgente, fatta della leggerezza delle sue melodie e dalla profondità dei testi. E se il live è proprio il fine ultimo di ciò che Gabbani fa, con il pubblico di Celico ha veramente creato una connessione unica, irripetibile, appagante.
Il borgo di Celico, forse, è ancora poco conosciuto, eppure al suo interno e nella sua storia ci sono alcune di quelle preziosissime tessere che compongono il mosaico Calabria. A pochi chilometri da Cosenza, Celico è la porta della Sila, con tutto il suo patrimonio di bellezze naturalistiche ed ambientali, da Fago del Soldato a una grande parte del lago Cecita. E soprattutto è forte il legame con Gioacchino da Fiore, che qui nacque. «Non sorprende, dunque, che in un simile crogiolo di storia e bellezza, sia nato un evento dal nome impegnativo, il Festival dell’Effimero – ha dichiarato il sindaco Matteo Francesco Lettieri -. Penso che solo chi è consapevole della propria storia può decidere di occuparsi di effimero. Per questo il Festival è nato e cresciuto per creare occasioni di cultura, ma anche dare al nostro territorio l’idea di potersi raccontare al meglio. Non ci interessa solo portare gente in piazza, ma offrire momenti in cui le persone possano sentirsi parte di qualcosa. E questo Festival si realizza perché c’è un’intera comunità che lo sostiene. Quindi, voglio ringraziare chi ha lavorato con passione e serietà, a partire dall’Associazione SilaAntica, e chi ha scelto di esserci».
Il Festival dell’Effimero rientra nel Progetto “Celico città celeste” finanziato dal Ministero del Turismo a valere sull’“Avviso pubblico sul fondo di cui all’articolo 1, comma 607, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, classificati dall’Istituto Nazionale di Statistica come comuni a vocazione turistica, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale”.