Si è svolta ieri a Campora San Giovanni, frazione di Amantea, la terza edizione della Festa dei Popoli. A promuovere l’iniziativa Cgil Cosenza, Flai Cgil Cosenza, Alpa Calabria, Auser e Pro Loco Amantea che per il terzo anno consecutivo hanno scelto la cittadina per celebrare il lavoro sano e dignitoso come mezzo di integrazione.
A confrontarsi nel dibattito sono stati il Capo Dipartimento Politiche Migratorie Flai Cgil Nazionale Matteo Bellegoni, il Segretario Generale Flai Cgil Cosenza GiovamBattista Nicoletti, la responsabile del Progetto Alpaa Flai di Campora San Giovanni Alessia Costabile, il Segretario Generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta, il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino, l’arcivescovo diocesi Cosenza Bisignano Don Giovanni Checchinato, il presidente Associazione Don Vincenzo Matrangolo Giovanni Manoccio, il docente Unical Giorgio Marciello, il presidente della Proloco di Campora Antonio Isabella e il presidente Auser Amantea Antonio Perricone
A Campora lavorano circa 1200 lavoratori stranieri, per lo più del Bangladesh, impiegati nella coltivazione e raccolta della cipolla di Tropea e nei processi di preparazione alla vendita in tutta Italia. Assunti con contratti dignitosi, hanno portato qui famiglia. Le aziende agricole hanno messo a loro disposizione furgoncini per andare e venire dai siti aziendali al fine di evitare quei tragici incidenti sulla statale 18 che troppe volte hanno visto come vittime proprio giovani immigrati in bicicletta. Hanno regolari contratti di fitto e qualcuno di loro ha anche comprato casa.
La Cgil ha aperto una sede a Campora chiamata “Casa dei Popoli” e qui accoglie i lavoratori e le lavoratrici supportandoli nel disbrigo delle pratiche. “Non ci fermiamo soltanto al controllo delle buste paga o a quello che compete le operazioni di patronato servizio fiscale – afferma il Segretario Generale Flai Cgil Cosenza Giovambattista Nicoletti – all’interno della nostra sede facciamo corsi di italiano e a breve avvieremo quelli sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Andiamo nelle aziende per accertare le condizioni di lavoro e cerchiamo di essere un punto di riferimento per loro”.
“Non descriviamo il Paradiso in terra – sottolinea Nicoletti -, il lavoro nei campi è un lavoro molto faticoso, specie in estate. A Campora l’ordinanza sul caldo è stata rispettata e il lavoro riorganizzato per tutelare la salute dei lavoratori. Non ci sono fenomeni di caporalato, ma non abbassiamo l’asticella dell’attenzione e siamo pronti ad accogliere segnalazioni e denunce per fare valere i loro diritti”.
“Anni fa – ha detto il capo dipartimento Politiche Migratorie Flai Cgil Nazionale Matteo Bellegoni – Campora era nel Rapporto Agromafie e Caporalato elaborato dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil. Oggi non solo questo territorio è scomparso dal rapporto, ma è diventato un modello di inclusione positivo che racconta di come integrazione, inclusione e lavoro dignitoso allontanino le infiltrazioni criminali”.
Per il Segretario Generale Gianfranco Trotta è necessario tenere a mente quanto accaduto con il referendum. “Il quesito che ha portato più giovani al voto è stato proprio quello sull’abbreviamento dei tempi per la cittadinanza agli stranieri. Da qui dobbiamo ripartire. E poi, è necessario che la politica non si fermi all’accoglienza ma punti all’inclusione. In Calabria abbiamo ottimi esempi di questa pratica, tra i quali i casi di Acquaformosa e Camini”.