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Sanità, SI Cosenza: “Medicina territoriale non esiste più, la prevenzione è all’anno zero”

“Il presidente della regione Occhiuto sa bene che sulla sanità si gioca il tutto per tutto. Sa bene come gestire la propaganda che dura ormai da tre lunghi anni, vale a dire dal giorno della sua elezione a presidente e, contestualmente, a commissario ad acta per la sanità, carica trasformatasi qualche mese fa in commissariato straordinario vero e proprio.

Sa bene Occhiuto che le mirabolanti promesse di costruzione di policlinici e nuove strutture sanitarie creano aspettativa e speranza in un popolo ormai piegato dalle URGENTI necessità di cura!

Un grido daiuto, infatti, si leva incessante e inascoltato dinanzi ai nostri ospedali ridotti vergognosamente al lumicino, dinanzi ai pronto soccorso saturi e incapaci di assicurare adeguata assistenza ( Cosenza è un esempio quotidiano) , dinanzi alle tragiche morti di chi si è trovato in un’ambulanza priva di medico. Al contempo, le guardie mediche, presidio di prima emergenza, sono ormai spesso chiuse e ai medici di base la cosiddetta “appropriatezza prescrittiva impedisce di prescrivere quei medicinali che dovrebbero essere gratuiti e non lo sono, pena una salatissima multa, come dimostra il ben noto caso del Dott. Angelo Broccolo. Come se non bastasse, le liste d’attesa sono sempre più lunghe e nei paesi più interni gli ospedali sono divenuti ambulatori in sofferenza: la medicina territoriale

non esiste piu, la prevenzione è all’anno zero.

Come bisogna curarsi secondo il nostro Presidente?

Con i viaggi della speranza? Con la sanità a pagamento?

Lo sa, ad esempio, il nostro governatore che le visite a pagamento (quelle non per tutti quindi) hanno liste d’attesa pari a quelle pubbliche, per quanti sono ormai divenuti i pazienti che il pubblico regala al privato? Lo sa che molti cittadini già s rivolgono a chat gpt pur di ricevere risposte di cura , sperando di vivere fino a quando, in un futuro senza data, verrà costruito il policlinico a Rende o Cosenza e l’ospedale a gestione privata della Sibaritide?

Frattanto, nessuna risposta e nessuna attenzione è tata data alle tante calabresi e ai tanti calabresi che il 10 maggio hanno manifestato a Catanzaro, a quelle persone che prima avevano manifestato a Cosenza, a quel popolo che ogni giorno sulla stampa, con i sit-in, con le manifestazioni pacifiche, con le lettere alle figure istituzionali chiede risposte sulla sanità, sulla necessità di sentirsi parte integrante di una collettività con pieni diritti alla cura e alla salute.

Le uniche risposte che i cittadini ricevono da giunta regionale e commissario straordinario sono silenzio e proclami fatti di “faremo, diremo, “abbiamo fatto benissimo” e indici di gradimento alle stelle.

Di fatto, far finta di prendere a cuore la sanità, che oggi è il problema più impellente per i calabresi, serve al presidente per sviare lattenzione sul fatto che questa giunta, in tre anni, non ha fatto nulla per evitare che la Calabria affossasse ancora di più. È facile sbandierare qualche fiera, qualche capodanno, qualche partecipazione a eventi come risultati strepitosi di questo governo regionale di centro destra, che, invece, non solo non ha saputo contrattare con il governo nazionale di centro destra – nel quale avrebbe dovuto avere un canale privilegiato ma addirittura non ha nemmeno saputo spendere adeguatamente i soldi del PNRR destinati alla rinascita delle aree fragili.

Dov’è la crescita della Calabria? Dovè la crescita della provincia di Cosenza a guida Succurro, appartenente alla stessa compagine della giunta regionale? Abbiamo, forse, una viabilità migliore di ieri? Abbiamo, forse, trasporti più efficienti? Abbiamo accresciuto le presenze turistiche e non ce ne siamo accorti? Oppure abbiamo difeso meglio i nostri mari e le nostre foreste? In generale, assistiamo, forse, ad una crescita della nostra economia?

No.

Abbiamo solo una regione ed una provincia che si sta spopolando e un Piano Strategico Nazionale Aree Interne, secondo cui i territori che si stanno spopolando devono essere accompagnati in una lenta e inesorabile morte.

Le prospettive sono desolanti, ma Sinistra Italiana non starà in silenzio su nulla, non resteremo a guardare sulla sanità e sul tramonto di questa regione: saremo in prima file per invertire radicalmente la tendenza, per difendere la dignità dei calabresi e delle calabresi, per assicurare un avvenire di speranza a questa terra martoriata”.

Così Iolanda Magliari, segretaria provinciale di Sinistra Italiana Cosenza.

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