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Condanna Manna, l’ex sindaco di Rende non ci sta: “Chi deve dire la verità lo faccia. Indagine caratterizzata da depistaggi e inquinamenti”

“Ero in attesa del deposito della motivazione della sentenza emessa poco tempo fa per capire le ragioni di una condanna senza un fatto specifico. Il capo di imputazione infatti è stato modificato e non riguarda più un fatto specifico (processo Patitucci, vicenda Ioele o Vitale), ma una corruzione per l’esercizio delle funzioni.

I tre fatti contestati risultano smentiti dalle acquisizioni probatorie, dalle intercettazioni, e dai provvedimenti emessi.

E allora: su cosa si basa la condanna? É necessario dunque conoscere la motivazione prima di fare qualsiasi considerazione.

Ma i soliti inquinatori inviano tardivamente informazioni fuorvianti alla stampa. Non è un fatto nuovo. L’indagine è tutta caratterizzata da depistaggi e inquinamenti.
Spero di poter pubblicare tutti gli atti per far comprendere cosa si è fatto durante le indagini e da chi.

Oggi posso solo ribadire la mia totale estraneità rispetto ai fatti per i quali sono stato processato, fatti specifici e attività ben descritti.

Tutto ciò oggi sparisce per lasciare posto ad una contestazione generica.

Una pagina buia, un errore giudiziario che presto spero verrà corretto, nell’attesa che chi deve dire la verità lo faccia”.

Così l’ex sindaco di Rende, Marcello Manna.

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