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L’Europa riconosce l’innovazione musicale che nasce dalla Calabria: l’etnomusicologo Christian Ferlaino conclude il progetto europeo LoMus e viene nominato Board member del gruppo di ricerca internazionale sull’ecologia sonora

Si è concluso con un importante riconoscimento da parte del mondo accademico internazionale “LoMus – Local Sound for a New Musicality, Enhancing Musical Participation through a Local Sonic Practice”, progetto europeo sull’inclusione musicale finanziato dal prestigioso programma di ricerca post-dottorale Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) e realizzato all’Università della Calabria in collaborazione con l’Università di Edimburgo. A idearlo e guidarlo, il ricercatore Christian Ferlaino, etnomusicologo e musicista calabrese, cervello rientrato in Italia proprio grazie a LoMus dopo oltre un decennio di attività all’estero.

Una ricerca ambiziosa grazie alla quale Ferlaino è stato eletto membro del consiglio direttivo del nuovo gruppo di studio internazionale “Multispecies Sound and Movement” – una rete accademica che fa capo all’ICTMD (International Council for Traditions of Music and Dance), uno dei massimo organismi internazionali di etnomusicologia – a conferma della rilevanza scientifica e culturale a livello globale del lavoro svolto in questi anni.

LoMus: fare musica senza essere musicisti

Il progetto LoMus ha portato avanti una sfida radicale: rendere la musica accessibile anche a chi non l’ha mai studiata o si percepisce come “non musicale”. Nato dalla fusione tra ricerca etnomusicologica, psicologia della musica, composizione contemporanea e community music, l’obiettivo era quello di sviluppare un metodo innovativo di partecipazione musicale inclusiva. Un modello in grado di rompere le barriere dell’accesso alla pratica musicale, aprendo spazi creativi e partecipativi per tutti, indipendentemente da competenze o esperienze pregresse.

Ferlaino, grazie ad una lunga esperienza di ricerca sulla cultura musicale calabrese, ha scelto di partire proprio dagli oggetti sonori della tradizione locale: giocattoli sonori, strumenti rituali, richiami da caccia, strumenti “minori” e oggetti d’uso quotidiano convertiti in strumenti musicali.

Attraverso laboratori partecipativi, il progetto ha permesso a partecipanti con background eterogenei – molti dei quali privi di qualunque training musicale – di fare musica. Sono state impiegate tecniche contemporanee accessibili come partiture grafiche, giochi sonori, improvvisazione e partiture verbali, dimostrando che la musicalità è una qualità diffusa e universale, non un privilegio di pochi.

«Dalle mie ricerche è emerso che la maggior parte dei partecipanti aveva vissuto esperienze negative nell’apprendimento musicale – ha spiegato Christian Ferlaino – spesso segnate da giudizi, pressioni e modelli rigidi che ne hanno compromesso il rapporto con la musica. LoMus ha voluto rispondere a questa criticità proponendo percorsi liberi da condizionamenti e aspettative normative, in cui l’esperienza musicale potesse essere vissuta come un processo di esplorazione individuale e condivisione collettiva».

LoMus non è solo un progetto accademico, ma una risorsa concreta per le pratiche di educazione musicale. Il metodo sviluppato può essere applicato in molteplici contesti: dall’educazione musicale per bambini e adulti alla formazione inclusiva in situazioni di disagio sociale, economico o sanitario. In particolare, l’Unical ottiene il primato su uno strumento educativo per la formazione primaria che, partendo da strumenti e suoni non convenzionali, stimola creatività, partecipazione e sviluppo dell’identità personale. Grazie a questo progetto l’Unical si è posizionata tra le realtà italiane all’avanguardia nella ricerca su community music e musiche locali.

Un ruolo chiave nel panorama europeo
La nomina di Christian Ferlaino nel board del gruppo “Multispecies Sound and Movement” dell’ICTMD segna un nuovo traguardo. Insieme a tre studiosi internazionali – la Dott.ssa Lisa Herrmann-Fertig (Università della Musica di Norimberga; Julius-Maximilians-Universität Würzburg), il Dott. Robert O. Beahrs (Centro per gli Studi Avanzati in Musica, Università Tecnica di Istanbul) e Mitra Jahandideh (Università Nazionale Australiana) – Ferlaino coordinerà la riflessione sui legami tra suono, ambiente, identità culturali e convivenza multispecie. Un ruolo di rilievo che dà voce alla tradizione sonora del Sud Italia e valorizza la ricerca svolta all’Unical in uno dei dibattiti più attuali dell’etnomusicologia mondiale.

Christian Ferlaino. Etnomusicologo e musicista, Ferlaino è stato Marie Curie Fellow all’Università della Calabria dal 2023 al 2025. È coordinatore scientifico del festival Felici & Conflenti e direttore dell’Archivio Sonoro del Reventino-Savuto. La sua ricerca si concentra sui suoni della tradizione calabrese, le implicazioni ecologiche delle pratiche sonore e i modi innovativi di fare musica in contesti non convenzionali. A conclusione del progetto MSCA LoMus, è stato nominato Board Member del gruppo “Multispecies Sound and Movement” dell’ICTMD. La sua attività artistica lo ha portato sui palchi internazionali in qualità di compositore e performer.

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