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Commissione d’accesso: un brutto colpo all’immagine di Altomonte

Alcuni giorni fa si è insediata nel nostro Comune la Commissione d’Accesso, prevista dall’Art. 143 del Decreto Legislativo N. 267/2000 e nominata con Decreto Prefettizio.
Il compito della stessa è quello di indagare sugli atti prodotti dall’Amministrazione comunale dal 2019 ad oggi ed appurare eventuali condizionamenti mafiosi, turbative d’asta, irregolarità nelle gare e negli appalti, favoreggiamenti di imprese e ditte in odore di mafia.
Non vi è dubbio che la decisione di far insediare una Commissione d’Accesso, a firma del Ministro dell’Interno Piantedosi, non è una scelta che si compie a cuor leggero, dappertutto e ad ogni minima denuncia di comportamenti illeciti di una Amministrazione pubblica, ma è una decisione che deriva da indagini e relazioni della Magistratura, delle forze dell’ordine e spesso della Direzione Distrettuale Antimafia, che richiedono questo provvedimento estremo.
Abbiamo voluto sottolineare le procedure per ribadire che è un fatto gravissimo, che sicuramente sferra un colpo durissimo all’immagine di una cittadina che è diventata simbolo negli anni di arte e cultura, di un’altra Calabria possibile. E cade in una fase, che oramai perdura da anni, di degrado, di passi indietro, di disagio economico e sociale, di abbandono, di scarsa capacità amministrativa.
Sinistra Italiana vuole stigmatizzare il tentativo di confusione che ha generato un manifesto a firma del Sindaco Coppola: la comunità di Altomonte non è sottoposta a nessuna indagine dell’Antimafia. Sono gli atti e le procedure dell’Amministrazione da lui guidata che sono sottoposti a controllo.
Sinistra Italiana, come tutti i cittadini altomontesi, auspicano che sia effettuato un controllo serio e si appurino i fatti, che si affermi la piena trasparenza, sperando che si possa evitare lo scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina del Commissario prefettizio per accertata assenza di infiltrazioni.
Non è il momento dello sciacallaggio e del tornaconto politico, ma nemmeno quello della superficialità e dell’arroganza. Pur sapendo che bisogna cominciare a pensare e a lavorare per un ricambio della classe dirigente di questo nostro paese, governato da troppo tempo dalle stesse persone, che hanno fatto tutt’uno col potere e le sue degenerazioni, anche comportamentali.

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