«Il governo deve assicurare una giustizia di prossimità a tutti i territori, specialmente quelli colpiti da una delle più incomprensibili riforme egli ultimi anni, la “Severino” sulla revisione della geografia giudiziaria, che nel 2012 ha cancellato tribunali importanti in aree critiche del nostro Paese come può essere la Piana di Sibari. Nel contesto del nord-est calabrese il tribunale di Rossano deve essere punto imprescindibile nella revisione che il governo Meloni sta vagliando proprio in questi giorni. E se il sottosegretario Delmastro ha garantito la riapertura del tribunale di Bassano del Grappa, noi siamo qui a gran voce a chiedere anche la riattivazione del foro rossanese».
È quanto dichiara Devis Dori, deputato di Europa Verde, membro della Commissione Giustizia della Camera, che nelle scorse ore ha depositato un’interrogazione parlamentare su invito del dirigente nazionale del partito, Elisa Romano, per chiedere se nell’attuale riforma rientri l’apertura del palazzo di Giustizia di Rossano.
«La chiusura del foro di Rossano è stata una vera e propria ingiustizia – ha aggiunto Elisa Romano –. Con quella sciagurata soppressione, che anche noi abbiamo provato a contrastare impegnandoci in prima linea nei momenti caldi della lotta, è stato penalizzato il diritto alla giustizia e si è indebolito il contrasto alla criminalità organizzata e la lotta alla ‘ndrangheta che, come affermato recentemente da autorevoli esponenti della magistratura “nella Sibaritide è stata sottovalutata”. Questi sono i punti fermi da cui ripartire. Tenere chiuso il Tribunale di Rossano ha generato un vulnus nei confronti dello “stato di diritto” producendo, questo dicono i dati, ulteriori dilatamenti nell’erogazione dei tempi della giustizia e, quindi, dei processi».
«Restiamo in attesa degli esiti dell’interrogazione a risposta scritta depositata dall’on. Dori, augurandomi che anche il governo Meloni non prosegua nel perpetrare un’ingiustizia che ancora grida vendetta per i modi e le “carte false” utilizzate per accorpare il tribunale di Rossano a quello molto più piccolo di Castrovillari».