“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
HomeCalabriaCosenzaCosenza, Mario Occhiuto: "Sì alla città unica significa anche lavorare per il...

Cosenza, Mario Occhiuto: “Sì alla città unica significa anche lavorare per il centro storico”

“Dire si alla citta’ unica significa anche lavorare per il centro storico di Cosenza”. Lo afferma il sen Mario Occhiuto.

“Con un’unica citta’ potremmo prevedere lo spostamento di una facolta’ universitaria nel centro storico – dice Occhiuto – e lavorare per realizzare lo svincolo a sud autostradale. Sarebbe piu’ facile poter interloquire con l’Unical che diventerebbe realmente l’universita’ delle tre citta’, senza perdere in alcun modo la sua forza. Chi oggi parla di sviluppo a nord dimentica le tante cose che abbiamo realizzato per Cosenza. Tra queste il Planetario, che va gestito dal dipartimento di Fisica, i BoCs Art e il Ponte di Calatrava, che unisce i territori e che e’ un’opera destinata a rimanere nella storia. Il centro storico di Cosenza – prosegue Occhiuto – ha avuto finanziamenti per il restauro degli edifici pubblici ma ha certamente bisogno di una svolta. Purtroppo alcuni anni fa gli attuali oppositori della citta’ unica pensarono bene di spostare alcuni uffici vitali dalla citta’ vecchia. La nostra idea di citta’ valorizza le bellezze di Cosenza e le rilancia collegandole veramente da un’area nord da cui rimarrebbero emarginate se vincesse il No. L’asse di sviluppo si e’ spostato a nord nel tempo – dice Occhiuto – ma il centro storico di Cosenza proprio attraverso la citta’ unica potrebbe diventare polo di attrazione turistica e culturale, unendosi idealmente al Museo all’aperto Bilotti. Si potrebbero sfruttare risorse regionali, nazionali ed europee destinate alle citta’ superiori ai centomila abitanti e avviare il percorso di rigenerazione urbana, riqualificando anche gli edifici privati abbandonati a rischio crollo e prevedendo agevolazioni per chi investe. Chi sostiene le ragioni del no – conclude – non comprende che proprio l’attuale divisione portera’ a ulteriori squilibri verso nord non favorendo quel concetto di citta’ policentrica che e’ possibile solo grazie alla fusione”.

Articoli Correlati