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Sequestrati beni per 1,2 milioni di euro a soggetto vicino alla cosca Patitucci

Nei giorni scorsi, i militari del Servizio Centrale I.C.O. e dei Comandi Provinciali della
Guardia di Finanza di Catanzaro e Cosenza stanno dando esecuzione al Decreto di
sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle
Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura di Catanzaro-Direzione Distrettuale
Antimafia, con cui è stato disposto il sequestro di 2 unità immobiliari e 2 imprese con
relativi patrimoni aziendali, comprendenti numerosi appezzamenti di terreno,
motoslitte, quad e rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di
euro, riconducibili ad un soggetto ipotizzato come contiguo al gruppo mafioso
“Patitucci”, e che rientrerebbe nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità
qualificata”, come previsto dal Decreto Legislativo n. 159/2011, in quanto indiziato di
appartenere all’associazione di cui all’articolo 416-bis c.p..

Ciò in considerazione del suo coinvolgimento nei procedimenti penali,
convenzionalmente denominati “Reset”, che ha riguardato la citata organizzazione
operante a Cosenza e territori limitrofi, e “Gentleman II”, che ha interessato un
sodalizio dedito al narcotraffico operante nella sibaritide, nei quali, rispettivamente,
sono stati ipotizzati i reati di partecipazione ad associazione mafiosa e di cessione di
sostanze stupefacenti nel periodo compreso tra l’anno 2012 e il 2022.
I predetti procedimenti, anche a carico del soggetto destinatario dell’odierno decreto,
sono attualmente nella fase del giudizio, e in particolare:
– il procedimento penale c.d. “Gentleman II”, nel quale l’attività di indagine è stata
caratterizzata dall’utilizzazione degli strumenti della cooperazione internazionale,
pende in fase dibattimentale davanti al Tribunale di Castrovillari;
– il procedimento penale c.d. “Reset” pende in fase di trattazione del giudizio abbreviato
davanti al G.U.P. di Catanzaro.

Si tratta di provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 d.lgs. n. 159/2011,
dal Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale – Ufficio Misure di Prevenzione
nell’ambito del procedimento di prevenzione, sulla base delle articolate indagini
economico – patrimoniali coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro –
D.D.A. ed eseguite dagli specialisti della Sezione Misure di Prevenzione – Gruppo
Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria Catanzaro e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con
la collaborazione del Servizio Centrale I.C.O., con riguardo alla posizione reddituale
del destinatario, e dei familiari, volte a verificare la effettiva disponibilità, la provenienza
dei beni e la sproporzione del relativo valore rispetto ai redditi dichiarati e alla attività
lavorativa.
Il provvedimento è stato disposto in via anticipata, in attesa del contraddittorio che avrà
luogo dinanzi al Tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle Misure di
Prevenzione nel procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei
presupposti per la confisca dei beni, che è ancora in corso.

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