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Succurro incontra i sindacati della Polizia di Stato: focus sulla paventata chiusura del Reparto Prevenzione Crimine

Si è tenuto questa mattina, nella Sala Giunta del Palazzo della Provincia, l’incontro fra la Presidente Succurro e i Sindacati della Polizia di Stato. Presenti i rappresentanti provinciali di SIULP, SAP, SIAP COISP, FSP POLIZIA E SILP-CGIL, che hanno paventato il fondato timore della chiusura del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale di Cosenza, con sede a Rende, a causa di un progetto di revisione e di razionalizzazione degli uffici dedicati al controllo del territorio.

Contro questo Progetto i Sindacati di Polizia si appellano alle Istituzioni e alla politica, chiedendo l’autorevole intervento del Presidente della Provincia di Cosenza al fine di scongiurare un’operazione che rischia di rappresentare un grosso vantaggio per la criminalità organizzata, oltre che abbassare la percezione della sicurezza da parte dei cittadini.

Il Reparto rappresenta una importante task force di intervento rapido della Polizia di Stato, le cui pattuglie operano per la maggior parte nella provincia di Cosenza – la quinta in Italia per estensione e seconda nel Sud, il cui territorio è pari al 44,1% della superficie calabrese; inoltre le UOA (Unità operative automontate) lavorano con iterazione nella provincia di Crotone e per esigenze particolari anche fuori dalla regione.

«Un presidio importantissimo contro la lotta alla criminalità organizzata, in un territorio che occupa i primi posti nei reati di mafia che si registrano in continuo aumento e che, proprio per questo, non può fare a meno di un Reparto adeguatamente addestrato ed equipaggiato» – ha dichiarato la Presidente Succurro, che si è detta disponibile a intervenire con una richiesta scritta di informazioni e chiarimenti al Ministro Piantedosi, chiedendo altresì «un incontro teso a trovare le possibili soluzioni per scongiurarne la chiusura, che priverebbe l’intera Calabria Settentrionale di un punto di riferimento importantissimo nel contrasto alle mafie e alla criminalità».

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