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Ricominciano gli abbattimenti a Rende: l’Unione Rendese e i comitati cittadini denunciano il Comune alla Commissione Internazionale Europea

“Apprendiamo con sconcerto l’intenzione dei Commissari prefettizi di ricominciare ad abbattere gli alberi ad alto fusto nei viali principali di Rende da questo sabato 20 gennaio 2024.
È dall’estate del 2023 che i Commissari stanno dando seguito a un progetto lasciato in eredità dall’amministrazione Manna che lo ha approvato poco prima del suo scioglimento coatto per sospette infiltrazioni mafiose denominato “Interventi di decoro urbano e riqualificazione ambientale direttrici viarie principali: Quattromiglia – Commenda – Roges” il quale prevede, tra le altre cose, l’abbattimento totale e indiscriminato di TUTTI gli alberi presenti su due corsi principali del Comune: Via Leonardo da Vinci e Via Don Minzoni, ove risiedono i viali alberati più belli e simbolici della cittadina.
Oltre 2 km di viali arborei con più di 200 esemplari monumentali di mezzo secolo di vita,un vero e proprio bosco cittadino di maestosi pini marini in cui trovano dimora centinaia di esemplari faunistici, anche di specie protette, come il gufo,di cui un centinaio di fusti sono stati già orribilmente abbattuti l’anno scorso.
Tale progetto dall’estate scorsa sospeso proprio in accoglimento della nostra mozione che il taglio stava avvenendo in totale violazione della Direttiva Comunitaria Uccelli in periodo di nidificazione protetta.
Alla nostra decisa richiesta di annullare gli abbattimenti CI SIAMO SCONTRATI con la difficoltà (presentataci come invalicabiIe) del dover agire su un progetto in fase esecutiva e, in quanto PNRR, retto da una normativa ultra specialistica di recentissima creazione in cui era difficile districarsi.
Noi dell’Unione Rendese, a differenza di altri, non abbiamo accettato queste motivazioni, ovvero che non fosse modificabile in quanto progetto in fase esecutiva, né tantomeno in quanto PNRR, perché nessuna delle due circostanze impediva in base alle nostre determinazioni tecnico- giuridiche di apportare modifiche e di annullare gli abbattimenti.
Dalle valutazioni che abbiamo potuto eseguire lo stesso contratto tra le parti (Comune e Ditta esecutrice) prevede la possibilità di modifiche ‘in corso d’opera’ e la medesima normativa specialistica inerente al PNRR consente la possibilità di modifica ‘in corso d’opera’ come chiarito dal sito del Ministero dell’Interno – Dipartimento Affari Interni e Territoriali, nella Sezione FAQ Generali sul PNRR, modifiche e rimodulazioni progettuali, sia di tipo economico sia afferenti alla realizzazione delle opere, relativamente alla Misura M5C2I2.1 (che è la Misura che finanzia il progetto).
Abbiamo comunicato ai Commissari negli scorsi mesi tali circostanze e tutti gli estremi giuridici per poter rimodulare il suddetto progetto invitandoli ad avvalersi dell’Istituto dell’Autotutela, affinché fosse realizzato SENZA fare abbattimenti, e comunque oggi apprendiamo che hanno deciso di continuare a perpetrarli.
E allora non si nascondessero più dietro la circostanza che il progetto è stato emanato dalla precedente amministrazione perché si è dimostrato che se avessero voluto avrebbero potuto modificarlo e se SCELGONO di non farlo ne diventano responsabili tanto quanto coloro che lo hanno creato.
L’amministrazione Manna ha ideato e approvato un progetto che obbliga centinaia di abbattimenti ma è l’attuale amministrazione straordinaria che gli ha dato esecuzione e ne sta permettendo la continuità, non adoperandosi per apportare le modifiche che li eviterebbero.
Basta nascondersi dietro la foglia di fico dell’ex amministrazione per questo progetto, si prendessero pubblicamente le loro responsabilità e la continuità che stanno dando a quella giunta per quanto riguarda gli abbattimenti.
Noi non ci faremo rabbonire da promesse di un futuro Piano del Verde che non includa anche la tutela di questi alberi, pretendiamo che si adoperino per salvaguardarli.
Inoltre, il Comune di Rende come è noto è stato oggetto per mesi di una Commissione d’accesso antimafia
che ha rilevato anomalie in diversi progetti, poi sospesi dagli attuali commissari prefettizi subentrati in sostituzione (come il PSC), conclusa con lo scioglimento della precedente amministrazione.
Alle prese con la verifica di decine di fascicoli, non ci risulta che di quello riguardante il progetto attenzionato in questa sede e i relativi abbattimenti sia stata fatta una minuziosa verifica che togliesse i dubbi sollevati nel corso dei mesi da cittadinanza e inchieste giornalistiche.
Proprio per il contesto il cui il progetto è maturato, per le anomalie evidenziate negli atti, per l’antinomia che si rileva nella sua effettiva realizzazione con i principi UE (come il principio Do No Significant Harm DNSH che prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente)
si ritiene necessaria invece un’ispezione dettagliata.
Dai nostri approfondimenti si riscontrano infatti una moltitudine di aspetti tecnici che riteniamo assolutamente andrebbero chiariti, l’inconcepibile sommarietà della perizia agronomica a sostegno prodotta da agronomo untraottantasettenne con tecnica Visual (quindi facendo un sopralluogo di 4 km a piedi?) con parere in contrasto con altra perizia allegata, l’assenza di una perizia eseguita con strumentazione idonea, l’assenza di documenti prodotti dalla Forestale, di misure per la tutela faunistica, giusto per citarne alcuni.
È rimasta poi inevasa la domanda su che fine abbiano fatto questi alberi e faranno quelli che ancora vorrebbero tagliare, cui la cittadinanza pretende una risposta.
Non vediamo come tale progetto, così proposto, possa essere né logico, né opportuno, né utile alla cittadina e alla cittadinanza, che anzi ne escono irriconoscibili, privati quasi integralmente di un loro ELEMENTO IDENTITARIO, né in alcun modo affine con i valori dell’Unione Europea e della sua normativa con i cui fondi si sta finanziando. PERTANTO, si è proceduto a denunciare tali circostanze agli organismi internazionali.
DIFFIDIAMO il Comune di procedere con gli abbattimenti finché la Commissione, organo a lui superiore, non si sarà pronunciata in merito”.

Così scrive la Dottoressa Russo dell’Unione Rendese per la Tutela dell’Ambiente.

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