“Domani sarà una giornata di cordoglio e mi unisco con affetto e vicinanza alla comunità di Catanzaro ed alla sua Amministrazione Comunale che vivrà il lutto cittadino ed ovviamente alla famiglia della capotreno scomparsa.
Purtroppo, in questi momenti si rivelano e si confermano anche le peggiori espressioni della nostra strana ed a tratti patologica società mediatica ed in particolare nella politica, che dovrebbe raccogliere le menti e gli animi migliori e che invece, purtroppo, sempre più spesso ne raccoglie le espressioni più opache e meno riguardose anche dei più basilari sentimenti umani, come purtroppo ci testimoniano questi giorni difficili.
Colgo comunque l’occasione, cercando come sempre di valorizzare anche le più imbarazzanti esternazioni, per condividere l’attività istituzionale svolta dall’Amministrazione sul tema della soppressione dei passaggi a livello, ed in particolare per l’integrazione delle opere necessarie per garantire la viabilità cittadina.
All’insediamento dell’Amministrazione, infatti, e su nostra sollecitazione, RFI ha avviato gli studi preliminari necessari alla soppressione dei Passaggi a Livello cittadini, non prevedendo però quasi nulla in termini di viabilità alternative. Immaginate che cosa avrebbe potuto significare interrompere viale Sant’Angelo o via Provinciale senza una viabilità alternativa. Tra quelli per quali non era prevista la realizzazione di alternative vi era anche quello di Thurio, come se i cittadini e le imprese di quell’area fossero di serie B.
L’Amministrazione ha invece rivendicato – con la consueta chiarezza – che per ogni passaggio a livello soppresso si sarebbe dovuta realizzare una viabilità che consentisse lo smaltimento del traffico cittadino. Grazie a tale azione, esercitata nel corso di svariate riunioni, nel 2020 RFI ha iniziato lo studio per 4 viadotti, 2 sottopassi carrabili e 2 sottopassi pedonali.
Nell’agosto 2021 sono stati trasmessi, per un parere preliminare, i primi studi di fattibilità relativi a questi importanti progetti. A seguito di analisi di carattere tecnico anche in relazione al redigendo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) queste proposte non si sono rivelate soddisfacenti perché poco integrate oppure troppo impattanti, e ne è stata richiesta la modifica. A seguito di molte riunioni, nel giugno 2022 sono stati trasmessi dei nuovi studi di fattibilità, che invece, dopo le opportune verifiche, sono stati giudicati tutti soddisfacenti, fatta eccezione per quello di via provinciale che non si connetteva a via Nazionale ma solo a Contrada Bonifacio.
Prendendo dunque le distanze da qualsivoglia becera ed immorale polemica, ribadisco quanto sto sostenendo nell’ambito del dibattito pubblico nazionale, invitando ad una riflessione sulla modernità delle infrastrutture calabresi – direttamente proporzionale alla loro sicurezza – e sulla enorme difficoltà che anche gli enti locali trovano per far comprendere agli organi ed alle aziende statali le esigenze delle comunità e dei territori.
Dubito che al centro nord qualcuno avrebbe potuto proporre la rimozione di 5 passaggi a livello, alcuni dei quali in pieno centro urbano, senza aver già predisposto almeno 3 alternative da valutare, così come dubito che in altri contesti sia necessario consumare decine di riunioni (e degli anni) per ottenere delle soluzioni accettabili, scartando le solite proposte “al risparmio”. Un film già visto.
Se si vuole davvero chiudere questa triste pagina, bisogna agire sulle strutture statali facendo comprendere che i diritti di un Comune e di un cittadino dello ionio calabrese sono gli stessi di un cittadino del lombardo-veneto, tanto per la mobilità ferroviaria come per la mobilità cittadina. Non solo bisogna accelerare sulla chiusura dei passaggi a livello rispettando i Comuni, ma anche l’elettrificazione della linea ionica, il rinnovo dei mezzi di locomozione (un treno di 60 anni fa non può avere la stessa sensibilità e gli stessi dispositivi di sicurezza di un mezzo moderno) ed il collegamento di quest’area all’alta velocità. Ci fosse stata questa attenzione, a quest’ora avremmo certamente tagliato i nastri dei viadotti e dei sottovia di Corigliano-Rossano”.
Lo afferma, in una nota, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi.