“In seguito all’avvio dell’anno scolastico si è paventata la notizia secondo cui nella Città di Paola alcuni istituti potrebbero perdere la loro autonomia, ed è per tale ragione che ho acceso prontamente i riflettori sulla problematica auspicando che ciò non si registrasse. Oggi apprendo che, dopo delibera Provinciale, il tutto sta per concretizzarsi. Non possiamo permettere un ulteriore scippo alla nostra Città, questa volta alla formazione dei nostri ragazzi”. È quanto denuncia Graziano Di Natale, già consigliere regionale della Calabria, durante una delle sue consuete dirette Facebook, relativamente al piano di dimensionamento scolastico che avrà i suoi effetti anche nella nostra regione. “La nostra – continua Di Natale- è una terra che ha bisogno di focalizzare l’obiettivo di crescita dei ragazzi proprio sulla scuola, sulla cultura, sulla formazione delle nuove generazioni, per scardinare ciò che ha sempre mal contraddistinto la nostra Calabria, la criminalità. Ecco perché non possiamo far in modo che si chiudano gli istituti ma dobbiamo permettere un ampliamento dell’offerta formativa, garantendo, così, ai nostri ragazzi l’opportunità di formarsi a tutto campo. Ciò che risulta aberrante è che la Città sta pagando il prezzo della mancata rappresentanza istituzionale, non è per presunzione – incalza- ma situazioni del genere non si erano mai verificate prima d’ora”.
Di Natale punta l’attenzione alla situazione politica nella Città di Paola, difatti durante la sua presenza tra i banchi della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria Paola ha goduto di benefici e servizi che ora vogliono togliere e nessuno è in grado di difendere per il bene dei cittadini.
“Auspico -conclude- che si provveda quanto prima a modificare la delibera secondo cui il liceo Galileo Galilei e l’istituto IPSEOA potranno perdere la loro autonomia ed essere trasferiti altrove. Non togliamo anche il diritto alla cultura e alla formazione dei nostri ragazzi che rappresentano il futuro della nostra terra”.
Scuola, Di Natale: “Paola rischia di perdere le autonomie scolastiche. È gravissimo”
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