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Provincia Cosenza, l’Assemblea dei Sindaci dà il via libera al bilancio dell’Ente. Presentato il piano di dimensionamento scolastico

Via libera dai Sindaci cosentini allo schema di Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2023-2025 della Provincia di Cosenza.

Riunitisi questa mattina, nella Sala delle Adunanze del Palazzo di Piazza XV Marzo, i Primi Cittadini della provincia di Cosenza – presenti l’80,3% della popolazione – hanno espresso parere favorevole (due voti contrari e quattro astenuti) sullo schema di Bilancio di previsione 2023-2025, adottato dal Consiglio provinciale venerdì 13 ottobre ultimo scorso.

Sotto la lente d’ingrandimento dell’Assemblea dei Sindaci anche il dimensionamento della rete scolastica provinciale e per la programmazione dell’offerta formativa triennio 2024/2026. Sul punto, alla presenza di numerosi dirigenti scolastici, l’informativa del Presidente Succurro: «Il dimensionamento scolastico – ha chiarito il Presidente – è nato nel 2022, da un decreto a firma Mario Draghi ratificato dalla Regione Calabria e inviato alle Province per l’attuazione. Il lavoro che è stato fatto dalla Provincia di Cosenza è molto certosino e per questo ringrazio gli Uffici, il Dirigente del Settore Avv. Giovanni De Rose e tutti coloro che a diverso titolo hanno lavorato per la sua implementazione».

Rosaria Succurro ha precisato che, in virtù di queste norme, è stato chiesto alla Provincia di Cosenza di tagliare ben 29 autonomie, seguendo delle linee guida ben articolate alle quali l’Ente non poteva sottrarsi.

I due punti principali delle linee guida: – i Comuni fino a 15.000 abitanti raggiungono l’autonomia con un numero di alunni pari a 600 e vanno chiusi tutti gli Omnicomprensivi, ad eccezione di quelli con un numero di alunni superiore a 600 in zone svantaggiate – Per i Comuni al di sopra dei quindicimila abitanti l’autonomia si raggiunge con un numero di almeno mille alunni: «la Regione Calabria ci ha fornito una griglia delle criticità da zero a tre, dove zero criticità sono quelle relative ai Comuni grandi, mentre tre i Comuni più isolati e svantaggiati. Abbiamo incontrato molti Sindaci e Dirigenti scolastici e le Organizzazioni Sindacali e ci siamo dati un criterio, che è quello della salvaguardia dei piccoli centri, che rappresentano la maggior parte dei comuni del nostro territorio».

Il Presidente Succurro ha infine affermato che l’Ente Provincia è abituato ad assumersi le proprie responsabilità e di essere certa di aver fatto un buon lavoro: «è giusto dire che nessuna scuola chiuderà e non cambierà l’offerta formativa per i nostri studenti. Per l’accorpamento la scuola più numerosa ingloberà quella con il minor numero di alunni».

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