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“Il Polo Arbëresh di Lungro è salvo, nessun ridimensionamento”

Con l’assemblea dei sindaci di stamane, la Provincia di Cosenza ha comunicato ai primi
cittadini le decisioni in merito al piano di dimensionamento scolastico per il triennio 2024-
2027.

Su oltre la decina di istituti omnicomprensivi in via di eliminazione, così come previsto dalle
linee guida regionali, sono solo due quelli che non subiranno modifiche, il Polo Arberesh di
Lungro e l’Istituto Omnicomprensivo San Demetrio Corone.

Viva la soddisfazione del sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, che ha, sin dalla metà di
settembre, messo in moto i primi cittadini di tutti i comuni di minoranza linguistica arbëreshe attraverso interlocuzioni e riunioni, tra cui quella del 25 settembre dove è stato stilato e sottoscritto un documento di proposta sul tema del dimensionamento scolastico e, a cascata, di tutta l’organizzazione scolastica nei comuni di minoranza.

Grazie alla sinergica complicità di quest’ultimi, il Comune di Lungro si è reso pioniere di una
battaglia ampia e condivisa che assume, da un lato, il significato pratico di aver scongiurato
lo smantellamento dei due Poli arbëresh; dall’altro, il valore morale di aver messo l’accento
sulla particolarità della cultura minoritaria e di aver lanciato alla popolazione, in particolare
ai giovani studenti e studentesse, il messaggio che la protesta per i Diritti fondamentali non è mai vana.

“La manifestazione di martedì 10 ottobre svolta a Lungro – ha affermato il sindaco Ferraro – ha segnato uno spartiacque decisivo. La presenza dei sindaci del Polo Arberesh, dei rappresentanti politici del territorio, delle scuole, dei cittadini e, soprattutto, di S.E. Donato
Oliverio Vescovo di Lungro in prima linea per la difesa dell’istituto, è stato un segnale forte
che non poteva passare inosservato. Ringrazio la Provincia di Cosenza, la Presidente Succurro, che ha ascoltato le esigenze del territorio e ha compreso le nostre paure e accolto la nostra proposta”.

Conclude Ferraro: “È importante ora non disperdere questo moto di slancio tra le comunità per cercare di riportare tra i banchi della politica nazionale la minoranza arbëreshe anche attraverso un tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione.”

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