“Succede che gli Uffici dei Servizi Sociali di molti Comuni sono stati assaliti negli ultimi giorni da telefonate e mail di ex percettori del reddito di cittadinanza spiazzati dall’arrivo di un sms fuorviante che recita testualmente “Domanda Rdc sospesa come previsto dall’Art.13 del DL48/23 conv. Legge 85/23. In attesa di eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”.
Ancora una volta le conseguenze delle scelte propagandistiche di questo Governo ricadono sui Comuni e su Settori già oberati da una situazione di fragilità della popolazione.
Preferiremmo che chi ci rappresenta in Parlamento invece di distrarsi con improbabili e inconcludenti scoop locali ed urlare durante la mozione di sfiducia per la controversa e gravissima vicenda di Daniela Santanchè (incredibilmente tollerata) provasse quantomeno a rendersi conto del caos generato e magari ad attivarsi.
I Servizi Sociali, ricordiamo, si occupano solo delle pratiche presenti nella piattaforma Gepi, le altre sono gestite dai Centri per l’Impiego.
Non si possono portare avanti riforme sulla pelle delle persone e misure come il reddito di cittadinanza, seppure perfettibili, rappresentano importanti strumenti di contrasto alla povertà: troppo facile la scelta di “buttare l’acqua sporca col bambino”.
I modi avventati per assecondare certi umori non possono e devono essere subiti dai Comuni che come Corigliano-Rossano stanno investendo molto nelle politiche sociali con professionalità e risorse al fine di prevenire, eliminare e ridurre le condizioni di svantaggio, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito e difficoltà sociali.
La nostra città tra l’altro è stata tra le prime ad utilizzare a più riprese la forza lavoro dei percettori di rdc in progetti di tutela degli spazi comuni, circa 970 i soggetti ad essere coinvolti nei progetti utili alla collettività (Puc). Ricordiamo, inoltre che grazie ad una piccola parte dei percettori, tra le altre cose, fu ripulita la struttura dell’ex Tribunale poco dopo essere stata recuperata dall’Amministrazione Stasi, il cui abbandono per dieci anni ha rappresentato un’altra delle responsabilità del dicastero.
Ci si assuma la responsabilità di rimediare a questa barbara ed affrettata decisione che oltre al malcontento ingiustamente scaricato sugli uffici comunali potrebbe causare veri e propri disordini sociali”.
E’ quanto si legge in una nota del gruppo Movimento Corigliano Rossano Pulita.