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Dal traffico di droga alle estorsioni: ricostruiti assetti e affari nella Sibaritide del clan Abbruzzese

Traffico e spaccio di droga, estorsioni – tentate e consumate – ai danni di imprenditori operanti nei settori del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura, usura: erano le attività poste in essere dalla famiglia Abbruzzese di Lauropoli, colpita stamani dall’operazione congiunta di carabinieri e polizia, coordinati dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, che ha portato all’arresto di 63 persone – 39 in carcere e 24 ai domiciliari – e alla notifica di 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta ha ricostruito l’attuale assetto e l’operatività dell’organizzazione ‘ndranghetista stanziata a Cassano allo Ionio e nel comprensorio della Sibaritide, riconducibile agli Abbruzzese, oltre che la struttura e il modus operandi di un’associazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere, con la suddivisione dei ruoli e la gestione delle piazze di spaccio, operante sotto l’egida dello stesso sodalizio di ‘ndrangheta.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza, e da personale delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo di Roma, con un’attività di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, tanto con riguardo alle dinamiche connesse al traffico di stupefacenti, e a più vicende estorsive, quanto per la ricostruzione della rete dei fiancheggiatori che hanno favorito la pregressa latitanza di Luigi Abbruzzese, considerato esponente di vertice del sodalizio. Nel corso delle indagini sono anche state acquisite e analizzate dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Alcuni indagati sono ritenuti responsabili anche di danneggiamenti e incendi finalizzati alle estorsioni agli imprenditori, di usura, con connesse estorsioni per la riscossione delle somme prestate, oltre a altri reati e alla intestazione fittizia di beni in relazione ad attività imprenditoriali nel mercato ortofrutticolo.

Nel corso dell’attività, i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di 10 soggetti ed al sequestro di tre chili tra eroina, cocaina e marijuana.

Tra i destinatari delle misure cautelari, vi sono anche il presidente del Cassano Calcio, l’imprenditore turistico Mario Varca, di 63 anni, di Cassano, e Mimmo Lione, di 55 anni, già amministratore delle Terme Sibarite e assessore comunale a Cassano durante le sindacature di Gianluca Gallo e, per un periodo, dopo le dimissioni dell’allora sindaco Gianluca Gallo per incompatibilità con il ruolo di consigliere regionale, sindaco facente funzioni della città delle Terme. Lione è l’attuale amministratore delle Terme di Galatro

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