di Roberta Mazzuca – “Niente sarà più come prima”. Lo si legge nel video di presentazione che ricostruisce il nuovo futuro assetto del Pronto Soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. Lo ribadisce il commissario straordinario, Vitaliano De Salazar, nell’annunciare i lavori di riqualificazione e adeguamento del nosocomio bruzio di fronte a un nutrito gruppo di giornalisti . “Avremo un Pronto Soccorso migliore, più efficiente” – esordisce. Per poi proseguire: “La sanità si legge con i dati, non con le sensazioni, e io ve ne dico subito uno importante: siamo passati dai 13.800 accessi nei primi sei mesi del 2022 ai 25.000 dei primi sei mesi del 2023. I dati dicono che l’Annunziata ha una buona capacità di ricezione, e questo ci inorgoglisce molto e ci fa ben sperare”.
Un progetto, quello che riguarda il nuovo Pronto Soccorso, che prevede innanzitutto il passaggio da una superficie di 530 m² a una di 900 m², comprensivi dell’attuale spazio O.B.I., che sarà così ottimizzato e interconnesso: percorsi chiari per pazienti positivi e negativi; un percorso di pre-triage; l’ampliamento delle postazioni di triage da 1 a 3; il raddoppiamento degli ambulatori medici da 3 a 6; una sala di biocontenimento; un ulteriore sala d’attesa; una ‘sala gessi’, come la definisce il Commissario, ossia una sala ortopedica; e, per concludere, “avremo finalmente una TAC e un polifunzionale”. Nascerà, inoltre, un ambulatorio per i fragili, in virtù di un disegno orientato all’”umanizzazione” dell’intera sanità pubblica.
“Ci sono dei fenomeni negativi insopprimibili, altri sopprimibili”, – afferma ancora il Commissario in riferimento alla mancanza di personale – “e noi dobbiamo lavorare su questi ultimi. L’accordo poi con l’Università sta già dando risultati, e quando sarà completamente a regime ci aiuterà molto. Stiamo costruendo un palazzo, e oggi si vede poco, perché siamo alle fondamenta, ma sulla strada giusta e in una dimensione positiva. Il piano di assunzioni non è sempre centrato sulle reali necessità, e dobbiamo correggerlo”.
Spazi più agevoli, condizioni di lavoro più efficienti, e un’idea incentrata sui ‘percorsi di cura’, come vera parola d’ordine su cui il commissario De Salazar intende muoversi. Nulla, dunque, sarà più come prima. Un’affermazione che, forse, considerato il disastro in cui da anni versa la sanità cittadina, è bene prendere con le dovute precauzioni, e trasformare semmai in un augurio: nulla sarà più come prima? Ai posteri l’ardua sentenza.
Nel frattempo, il “prima” di cui si parla e che appartiene all’”oggi”, è quello messo in luce dal rapporto AGENAS che, delle quattro aziende ospedaliere prese in esame (Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Pugliese Ciaccio e Mater Domini di Catanzaro, e Annunziata di Cosenza), colloca le prestazioni dell’ospedale bruzio agli ultimi posti, assegnandogli un simpatico bollino rosso. Un risultato a dir poco imbarazzante, che non stupisce e non si discosta troppo dall’andamento dell’intera regione che, in quanto a sanità, continua a rabbuiarsi e rabbuiare ogni giorno di più.
E mentre si annunciano i cantieri del nuovo Pronto Soccorso, che prenderanno il via la prima settimana di luglio, il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, dà notizia dell’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale. Nuove costruzioni, efficientamenti, ampliamento degli spazi. Tutti interventi utili, necessari, propositivi. Le strutture della sanità calabrese e cosentina, difatti, non brillano certo in quanto a efficienza e organizzazione. Ma basterà ripensare e rimodellare gli ambienti? Come si riempirà un involucro che, ad oggi, risulta ancora troppo scarno di personale e competenza? E come si argineranno fenomeni quali quello dei medici imboscati, denunciato qualche mese fa, numeri alla mano, dal pentastellato Davide Tavernise? Da chi sarà riempito questo sontuoso palazzo che il Commissario intende, giustamente, costruire?