“Le associazioni Laboratorio Riformista e Federazione Riformista di Rende, – comunicano gli stessi in una nota – mercoledì 17 c. m., presso la sede della Fondazione “Mancini, hanno promosso una iniziativa sule tema: “Urbanistica e giustizia”.
Alla riunione erano presenti esponenti del PD e del Centro Sinistra di Cosenza e Rende e tecnici della materia.
Nel corso del dibattito è stata ribadita l’importanza e la necessità del proseguimento di una azione politica ed amministrativa dei comuni interessati alla realizzazione dell’Area Urbana (Comune Unico?), partendo dal lavoro svolto in questi anni dalle forze e gli uomini del Centro Sinistra che hanno basato la loro azione sulla programmazione urbanistica per il benessere dei cittadini e sui livelli effettivi di giustizia sociale, per la lotta contro le marginalità e le disuguaglianze, ma soprattutto per rilanciare la funzione ed il ruolo di città capoluogo della nostra provincia.
La discussione ha fatto riferimento alle prime Giunte di Centro Sinistra guidate da Mancini e Principe, che alla fine degli anni Novanta hanno prodotto una programmazione amministrativa congiunta fra i due comuni e proseguita negli anni che ha avviato il processo virtuoso per la costruzione di un’identità unitaria dei cittadini dei comuni che hanno come baricentro i territori di Cosenza e Rende.
Questo processo virtuoso è stato bloccato dai governi di Centro Destra e soprattutto dai 10 anni di giunta Occhiuto in una visione municipalistica che ha bloccato il processo in atto a partire dalla realizzazione di infrastrutture e servizi importanti come la metropolitana leggera e la realizzazione dell’ospedale.
Si è poi affrontato il tema d’attualità della proposta di istituzione della Città Unica. Tutti gli intervenuti hanno giudicato strumentale la proposta del centrodestra, che negli ultimi anni, per come già detto, ha di fatto bloccato ogni tentativo di gestione congiunta della programmazione strategica. Anzi, si è impegnata nella demolizione del Viale Mancini/Principe, asse strategico viario fondamentale dell’area urbana.
La proposta di legge è stata generalmente giudicata sbagliata per il tenore assolutistico che ha assunto, nel più totale disprezzo dell’autonomia statutaria dei comuni interessati e della partecipazione dei cittadini, a cui si vuole togliere voce trasformando il referendum da deliberativo a consultivo. Un centrodestra privo di idee, che ha portato al fallimento il Capoluogo di provincia, pretende di decidere del futuro delle nostre collettività senza nemmeno ascoltare la voce dei cittadini e mortificando le storie dei singoli territori interessati.
Il dibattito ha quindi manifestato una decisa contrarietà all’iniziativa legislativa del centrodestra, a cui purtroppo non ha corrisposto un’adeguata reazione politica del centrosinistra e del PD ad iniziare dal Gruppo Regionale.
Critiche sono state mosse anche ai gruppi dirigenti del PD e del Centro Sinistra del territorio che rinunciando al ruolo egemone avuto negli anni sulla Costruzione dell’Area Urbana e venendo meno ai deliberati assunti in fase congressuale sulla città unica, si muove oggi attraverso i suoi gruppi consiliari in una battaglia preoccupata, di retroguardia e subalterna nella difesa delle Amministrazioni esistente rinunciando alla sfida politica del futuro dell’Area Urbana e della città capoluogo, smontando il tentativo meschino e personalistico messo in atto dal Centro Destra e dagli Occhiuto per insediarsi in Governi Locali da cui sono stati scacciati attraverso il voto popolare.
Nei prossimi giorni verrà promossa, – concludoe la nota – da un verso, una raccolta di firme tra gli iscritti al Partito Democratico e, per altro verso, una riunione di associazioni per la discussione sulle forme migliori di opposizione all’iniziativa del centrodestra, che rischia di compromettere il necessario e proficuo processo di integrazione dell’area urbana cosentina, auspicato da tutti gli intervenuti, ma nelle forme più consone. Un processo che può anche prevedere la costituzione di un unico ente amministrativo per la finalizzazione dell’integrazione dell’area urbana, ma non certo nelle forme e con le modalità scelte dal centrodestra”.