Il monitoraggio del territorio – in particolare di torrenti, viabilità ed impianti comunali – iniziato nella giornata di ieri, mercoledì 3 maggio, è continuato per tutta la notte, anche con il supporto dei volontari di Protezione Civile attivati dal Centro Operativo Comunale.
«Nonostante le forti perturbazioni, le criticità registrate nei nostri 350 km quadrati non sono state importanti e comunque temporanee – dichiara il sindaco Flavio Stasi – Quella più significativa ha riguardato la mareggiata sul litorale di Schiavonea, che in alcuni momenti ha sorvolato anche i muretti perimetrali del lungomare e per la quale è stato necessario l’intervento di un mezzo. Su uno degli impianti idrovori del Palmeto si è registrato anche un problema elettrico che ci ha fatto passare un’oretta difficile, per il quale è stato necessario l’intervento di Enel che ho voluto seguire personalmente.
Nel corso della serata tutto è rientrato nella norma, da Schiavonea ai sottopassi.
Resta la criticità della strada di Casello Mascaro che abbiamo chiuso per ragioni di sicurezza, e si raccomanda prudenza nelle zone montane dove si registrano pietre e detriti sulle strade».
Già da questa mattina i servizi comunali sono all’opera per ripulire tutte le zone ed iniziare a mettere mano al manto stradale, provato da queste piogge primaverili che stanno impedendo di intervenire.
«Non posso non evidenziare come i torrenti sui quali è stata già effettuata la pulizia e risagomatura straordinaria delle scorse settimane si sono rivelato molto più in sicurezza di prima: è evidente come questo lavoro di prevenzione debba continuare a spron battuto. Infine, non posso non commentare il crollo del ponte della Sila – Mare – continua il primo cittadino – Ieri ho sentito l’Amministrazione di Longobucco e gli ho dato massima disponibilità per ogni supporto possibile, visto l’isolamento del paese. È evidente che il crollo di quel ponte grida vendetta, e tutti si stanno concentrando – come al solito – sulla ricerca del colpevole. Giustissimo, sono certo che si avvieranno le opportune inchieste, ma mi preoccupa più un altro fatto: in quanto tempo realizzeremo il nuovo (e ben fatto) ponte? Ovvero, la dignità di un cittadino della valle del Trionto è la stessa di un cittadino ligure? Non si accampino scuse: finora non è stato così. Ora spero che SI INIZI a smentire il passato».