Facendo seguito alla comune riflessione da parte del Laboratorio Civico, il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha richiesto la convocazione da parte del presidente Gaetano Morrone di un Consiglio Comunale straordinario sulla città unica.
“Come gruppo di maggioranza abbiamo sentito di voler proporre proprio nell’assise comunale una discussione aperta. Come si confà ai principi di civismo che contraddistinguono da sempre il nostro operato e quello dell’amministrazione comunale, riteniamo infatti che il consiglio comunale sia il luogo per eccellenza deputato al confronto democratico e al dialogo”, ha affermato Romina Provenzano.
“Appare a tutti evidente come superare campanilismi inutili debba essere esercizio necessario per avere una visione più ampia di condivisione collettiva di temi su cui occorre riflettere per il bene comune. Dicasi democrazia dal basso, partecipata: solo così si può cogliere quella funzione propositiva e consultiva che gli organi istituzionali devono avere per funzionare, per rapportarsi ai cittadini in modo costante e poterne al meglio rappresentare le esigenze”, ha proseguito Provenzano.
La consigliera con delega al centro storico entra poi nel merito della discussione sulla città unica: “Ai sensi dell’art 133 della nostra Costituzione è demandata alle Regioni la competenza in materia di modificazioni delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali, compresa quindi l’istituzione di nuovi comuni mediante fusione di più comuni contigui. Così anche per lo Statuto della Calabria che promuove la fusione dei comuni e attribuisce al Consiglio Regionale la funzione legislativa. Pertanto, sono istituiti con legge i nuovi comuni e la modifica delle loro circoscrizioni e denominazioni, sentite le popolazioni interessate. In più di una occasione è stata espressa da parte degli amministratori della città di Rende la necessità di velocizzare un dibattito su tale importante questione al fine di garantire la massima partecipazione popolare così per come prescrive la stessa Carta Costituzionale”.
“Realizzare politiche congiunte sul miglioramento di servizi primari ed indispensabili quali la sanità, la viabilità, le infrastrutture, la mobilità significa, parimenti, ragionare su proposte concrete, attuabili e che permettano una serie di valutazioni tecnico-gestionali che ne rendano oggettiva e facilmente comprensibile la fattibilità in termini di obiettiva sussistenza delle condizioni amministrative economiche e organizzative di partenza oltre che delle capacità finanziarie sufficienti a provvedere all’esercizio delle funzioni istituzionali e all’organizzazione e gestione dei servizi pubblici”, ha dichiarato la consigliera.
“In questi anni l’amministrazione Manna, ha avviato diversi tavoli di concertazione: oltre che Montalto, con il quale è stato firmato l’accordo quadro che vedrà la realizzazione del ponte che collegherà l’università con la parte nord dell’area urbana: un discorso dunque che va allargato per valorizzare le diverse realtà identitarie che compongono l’area urbana. Oggi Rende, nonostante la crisi sanitaria ed economica in atto, è, dati alla mano, tra le città più floride del sud. Pensare ad una sola città non significa perdere occasioni, ma, piuttosto, moltiplicarle in termini di crescita economica, sviluppo e sostenibilità, con il giusto protagonismo che permetterebbe non solo all’intera area urbana, ma all’intera provincia di poter ripartire e crescere. Per attivare tale processo però c’è necessità di scelte condivise da tutti gli attori coinvolti. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche di partecipare al dibattito al di là delle proprie appartenenze”, ha concluso Provenzano.