“Dopo il pesce d’Aprile non credevamo di assistere alla via crucis di Fratelli d’Italia. Ebbene dopo essere caduto sui debiti fuori bilancio oggi assistiamo all’ennesima strategica arte del ‘mettere le mani avanti’.
In effetti il circolo paesano dopo aver fatto prosopopea sull’immobile dell’ex Tribunale di Rossano – luogo abbandonato da quel lontano 2012 e ripreso, “letteralmente”, in mano dall’Amministrazione Stasi – cade per l’ennesima volta, e applicando l’arte del mettere le mani avanti chiede al Sindaco la disponibilità di un immobile con delibera di consiglio comunale”…accollandosi le spese di manutenzione e gestione dell’immobile…” tutto questo mentre il presidio di Giustizia del Pollino otteneva 6 milioni di euro, “interventi sugli impianti, sulle strutture e sull’edilizia (circa 3 milioni di euro) con nuove sedi amministrative, giudiziarie e delle forze dell’ordine”. Senza contare che se l’immobile dell’ex tribunale non fosse stato ripreso dall’Amministrazione Stasi, a chi lo chiedevano? Al Ministero? Lo stesso Ministero che ha erogato i 6 milioni di euro?
Sono passati dieci anni da quando quel governo, sostenuto anche dal centrodestra e nel momento in cui il centrodestra era al governo della città, della regione e della nazione, con autorevolissimi consiglieri regionali e parlamentari nostri concittadini, aprì una ferita profonda ancora aperta per la nostra città. Proprio per questo, più che ad altre passerelle e proclami, si dovrebbe pensare a lavorare per ottenere il risultato. Del resto, pensare che il problema per la riapertura del tribunale possa essere la disponibilità dell’immobile è tra le cose più insensate che sono state scritte nel corso di questi lunghi anni sulla vicenda, e ne sono state scritte tante.
Ora ben venga l’ampliamento del Presidio di Castrovillari ma ci auspichiamo che il Governo ed i nostri rappresentati nazionali diano la medesima importanza al Tribunale della Sibaritide, magari partendo proprio dal deliberato della regione Calabria con il quale il Consiglio regionale s’impegnava affinché”…le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano integralmente a carico del bilancio della Regione richiedente…” non dovendoci ritrovare di nuovo come ogni grande tema che il “nodo gordiano” della situazione debba essere risolto dal Sindaco Stasi come per la SS106 e senza dover mendicare ogni volta un sacrosanto diritto di noi cittadini.
Senza quel capolavoro politico raggiunto dal Sindaco Stasi sulla SS106 oggi avremmo in progettazione una statale che avrebbe innalzato un rilevato di circa 7 metri passando per i terreni dell’Istituto Agrario di località Frasso…altro che rilancio e brindisi! Avremmo avuto un’altra stazione della via crucis di Fratelli d’Italia”.
E’ quanto si legge in una nota del movimento Corigliano Rossano Pulita.