“Il recente e drammatico terremoto, che ha devastato la Turchia e la Siria, ci impone alcune doverose riflessioni su quanto piccolo ed avventato sia l’uomo di fronte a fenomeni di tale portata.
All’enorme numero di vite spezzate, sono da tener presenti altri elementi come ad esempio l’ingente numero di sfollati, il crollo delle strutture nevralgiche pubbliche di welfare, la distruzione del patrimonio storico-artistico, la fisiologica crisi economica, sanitaria e sociale conseguente a tali disastri.
Le immagini alle quali abbiamo assistito, dovrebbero far riflettere soprattutto le Istituzioni di quei territori che storicamente si presentano tra i più sismici dell’Europa, com’è il caso della Calabria.
Siamo convinti, infatti, che la normativa antisismica vigente vada messa in pratica non solo per i fabbricati di nuova realizzazione ma, ove possibile, ripresa per gli edifici più datati, specie se nevralgici e/o ritenuti importanti per i beni culturali, autentiche risorse per il nostro settore turistico.
È evidente che tale screening su tutto il nostro territorio, il quale dovrebbe comprendere anche un intervento risolutivo sugli edifici abusivi o realizzati in zone a rischio dissesto idrogeologico, non sia un’operazione semplice.
Tuttavia, attraverso una maggiore sinergia tra le diverse Istituzioni e gli enti preposti alla salvaguardia della popolazione e del territorio, garantendo maggiore attenzione e risorse con il PNRR, sarebbe certamente possibile ridurre i rischi e mettere in sicurezza quantomeno le infrastrutture strategiche, come ospedali e scuole, così come l’ingente patrimonio storico ed artistico del quale la nostra Regione è ricca.
Quanto a Rende, ci chiediamo se sia ancora possibile provvedere alla messa in sicurezza del Castello Normanno Svevo, in quanto sarebbe veramente un peccato ristrutturare il maniero senza adeguarlo agli standard antisismici attuali.
La nostra Città ha nel castello e nelle sue numerose chiese un tesoro che deve essere preservato e rilanciato con più decisone, per far questo servono segnali concreti ed azioni lungimiranti, utili a dimostrare che anche alle nostre latitudini è possibile programmare in modo sano, senza dover intervenire esclusivamente nei momenti di emergenza”.
Così in una nota il gruppo “Innova Rende”.