“Quale destinazione turistica per Corigliano-Rossano? Con l’obiettivo dichiarato di rispondere a questo interrogativo il lontano 20 febbraio 2020 l’attuale Amministrazione Comunale organizzava e promuoveva a Palazzo San Bernardino un incontro informativo per – si leggeva nelle note ufficiali – l’implementazione di un modello di sviluppo strumentale alla definizione di un Piano di sviluppo turistico sostenibile e condiviso. Tre anni dopo, di quel presunto Piano, commissionato al docente Unical Tullio Romita, al quale nel frattempo sarà stato anche liquidato l’importo per quella consulenza esterna, non si sa nulla. Quel Piano non è mai stato presentato alla Città ed agli operatori turistici. E nessuno sa a cosa è mai servito quell’ennesimo esborso di risorse pubbliche in nome del turismo senza però alcuna misurazione del rapporto costi e benefici di quell’iniziativa, secondo un copione al quale ormai la Giunta Stasi ci ha abituato”.
È quanto denuncia il consigliere comunale ed assessore provinciale Adele Olivo insistendo su quella che definisce una normalissima esigenza e richiesta, rivolta a chi svolge ruoli istituzionali decidendo della sorte di risorse della comunità, di corrispondenza tra quello che pubblicamente ci si prefigge e quello che poi si ottiene; tra quello che si dichiara alla Città come obiettivo politico-programmatico e quello che poi si riesce a raggiungere nei fatti; tra la spesa pubblica immaginata e realmente impiegata per un determinato scopo e la necessaria misurazione, una volta spesi i denari pubblici, del risultato che si aveva in mente di raggiungere, sempre che il risultato effettivamente si raggiuga.
“Perché – continua – se manca la misurazione finale dei risultati, degli effetti e dei traguardi anche parziali rispetto alle ambizioni ed agli orizzonti che ci si è dati, ogni spesa pubblica, di qualsiasi entità, rischia di diventare solo spreco di risorse pubbliche, da censurare non solo politicamente ma, ciò che forse più interessa alle comunità locali, anche in sede di Corte dei Conti. Perché questa è trasparenza.
Perché – scandisce la consigliera comunale – è il principio ed il metodo dell’irresponsabilità politica che non può e non deve essere mai tollerato dalle cittadinanze rispetto a governi locali che pensano di poter dissipare a piacimento le risorse pubbliche in abbondanza, senza dover mai essere chiamati e dimostrare la validità delle proprie decisioni attraverso la quanto mai doverosa misurazione dell’efficacia delle proprie scelte discrezionali, proprio come questa della consulenza esterna al professor Romita, la cui utilità pubblica, rimasta di fatto nel mistero e nel silenzio, resta ad oggi ignota alla Città.
Tranne che – spiega – Sindaco e assessore al turismo, di recente auto-elogiatisi come sempre sui social per la passeggiata del comune da turista all’ultima Bit di Milano, non dimostrino alla città, nelle sedi competenti, magari in un consiglio comunale ad hoc sulla misurazione dell’efficacia delle spese milionarie per intrattenimento sociale per residenti spacciate per inesistente promozione turistica, che quel Piano Romita sul turismo sia stato effettivamente usato come strumento per pianificare ad esempio il milione e trecento mila euro circa spesi tra agosto scorso ed il Concerto di Coez a Capodanno. Chissà, magari è servito a qualcosa!
Una curiosità che mi piace ricordare – aggiunge l’assessore provinciale. Per lanciare la cosiddetta fase 2 della presunta programmazione di interventi turistici, l’esecutivo Stasi tre anni fa, faceva riferimento espresso all’ormai superata pausa forzata per l’emergenza Covid; un concetto – chiosa la Olivo – così caro al Sindaco che lo ha ripetuto, uguale, trito, ritrito e stantio per tutti e tre gli anni successivi, dal 2020 al 2023 per giustificare ahinoi! il nulla prodotto, soprattutto in termini di promozione turistica della Città d’Arte fuori dai confini regionali e nazionali”.