È stato avviato, durante la civica assise di ieri – lunedì 31 gennaio 2023 – l’iter deliberativo di approvazione dello statuto comunale.
L’Atto normativo fondamentale dell’Ente è giunto in Consiglio Comunale dopo aver attraversato in Commissione Statuto fasi che hanno visto il confronto non solo tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione ma anche l’ascolto e la partecipazione civile e sociale attraverso audizioni, contest, il coinvolgimento delle scuole e una parte dedicata alla convegnistica.
Un percorso che ha richiesto una giustificata tempistica adeguata alla complessità e peculiarità di una città neofusa e al raggiungimento di una convergenza quanto più ampia possibile sui contenuti.
È proprio in tale ottica anche ieri in Consiglio Comunale con chiarezza ed apertura al dialogo sono stati approvati alcuni emendamenti proposti dal monogruppo consiliare Pd.
La bozza definitiva, il cui impianto resta comunque coerente a quanto già contenuto nel programma elettorale e nella bozza prodotta dalla Commissione Statuto, ha registrato il voto favorevole dell’intera maggioranza e del Consigliere Costantino Baffa, l’astensione della Consigliera Rosellina Madeo e la contrarietà degli altri membri della minoranza.
La scelta effettuata dalla Commissione Statuto, presieduta dalla consigliera Isabella Monaco – che ha presentato il documento durante l’assise di ieri – nel preambolo della stesura del documento pone attenzione su tre punti.
– La scelta della fusione, che non è mai superfluo richiamare come l’elemento più caratterizzante della neo costituita città di Corigliano-Rossano.
– Il riconoscimento del passato e del presente dei due centri come elemento fondativo basilare dell’identità nuova.
– Da ultimo, l’individuazione di un luogo fisico, il complesso monastico del Patire, quale “elemento unificante e portatore di valori comuni ai due antichi centri, sia in senso storico, sia nella caratterizzazione della comunità e della sua cultura”.
Ringraziamo le forze responsabili, che a differenza di altre che si sono nascoste dietro la propria incapacità ed estenuanti quanto sterili e dilatorie ricostruzioni, hanno contribuito alla definizione di un documento la cui votazione, per come prevede l’art. 6 del TUEL. sarà ripetuta nelle sedute da tenersi entro 30 giorni.
Che questa maggioranza abbia dimostrato prima nelle sedute della Commissione e poi nell’Assise comunale permeabilità e rispetto verso le posizioni politiche altrui si evince dalla enucleazione dell’art. 13 sui Municipi.
Un articolo che è la sintesi di idee talvolta contrapposte e che, tenendo conto del dato demografico e della estensione e varietà del territorio, si è perfezionato riconoscendo ai delegati dei municipi, eletti contestualmente alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, una funzione di raccordo politico-amministrativo con gli organi del Comune.
I municipi dovranno rispondere in maniera moderna ed efficiente alla caratteristica policentrica della nostra nuova città. Avranno funzioni amministrative decentrate e competenze nei settori: servizi sociali, manutenzione ordinaria e straordinaria, strade verde pubblico e scuole.
Il sostegno alla diffusione dei saperi, i settori produttivi della pesca, dell’artigianato e dell’industria, la cooperazione, la valorizzazione delle diversità, la tutela delle acque e della biodiversità, i boschi, i dialetti, la realizzazione delle pari opportunità, l’accoglienza, l’integrazione ed il concorso attivo delle libere forme associative sono tra i valori costitutivi a cui è riconosciuta dignità statutaria.
Uno Statuto che impara dal passato e che guarda al futuro per l’organizzazione amministrativa e del personale promuovendo le nuove forme di partecipazione sollecitate dalle innovazioni telematiche, la digitalizzazione, la flessibilità e la pianificazione integrata. La cultura del risultato, la produttività del lavoro e del benessere quali principi ordinatori dell’organizzazione.
L’Atto normativo fondamentale che vogliamo consegnare alla città valorizza le energie buone e, quale espressione e regola primaria dell’autonomia originaria della comunità locale e fondamento della libertà di autodeterminazione politica ed amministrativa, interpreta con entusiasmo ed ottimismo la grande sfida della fusione in funzione del miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle persone che risiedono stabilmente nel nostro territorio.