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Laghi alla Casa della salute di Mormanno: “si connettano le strutture sanitarie del territorio per rispondere al bisogno di salute”

Ancora una tappa nel tour per le strutture sanitarie calabresi del consigliere regionale, Ferdinando Laghi, che ha visitato la casa della salute di Mormanno, insieme al nuovo sindaco della cittadina, Paolo Pappaterra.

La costante che salta maggiormente all’occhio, anche in questo caso, è la carenza di personale, che stride particolarmente, tra l’altro, con le grandi dimensioni della struttura sanitaria, che potrebbe erogare ben più servizi di quelli attualmente in funzione, se solo fosse dotata del personale necessario. Struttura che già è stata ampiamente riammodernata dopo il terremoto del 2012, grazie ai cospicui fondi statali, ottenuti per il tramite della Protezione civile e della Regione Calabria.

“Mormanno è uno degli esempi classici di grandi ospedali desertificati nel tempo da una programmazione sanitaria sbagliata o del tutto assente – ha dichiarato il capogruppo in consiglio regionale di De Magistris Presidente, Ferdinando Laghi. La degenza, qui, è storicamente legata alla riabilitazione estensiva, offerta che va mantenuta e consolidata anche per il futuro, per rispondere alle necessità di un bacino di utenza assai ampio, giovandosi, nel contempo, anche della storica interazione e integrazione con il presidio spoke di riferimento, rappresentato dall’ospedale di Castrovillari. E’ proprio una corretta e stretta integrazione ospedale-territorio, l’elemento qualificante di una buona ed efficace risposta alle richieste di salute dei cittadini”.

 “Avere l’attenzione della politica regionale, in questo caso dell’onorevole Laghi – ha dichiarato il sindaco, Paolo Pappaterra –, è fondamentale per i presidi periferici come quello di Mormanno che nel corso degli anni è stato depauperato sia di servizi che di personale sanitario. Gli interventi strutturali di riammodernamento sono stati fatti proprio perché questo presidio vuole rilanciarsi, riprendendo un ruolo che ha svolto fino a non molti anni fa. Una struttura sanitaria che creava mobilità attiva e non passiva e che oggi, grazie ai previsti finanziamenti di circa 4 milioni di euro del PNRR, può svolgere una importante attività, ove, naturalmente, veda soddisfatte le richieste di un adeguato numero di Operatori”.

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