E’ stato finalmente completato il “Progetto MAB accessibile” messo in atto dalla “Fondazione Giuliani” in collaborazione con la sezione provinciale di Cosenza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI).
Il progetto ha visto la realizzazione di targhe con testi in italiano, inglese e braille che consentiranno, finalmente, la piena fruibilità, a normodotati e non, delle prestigiose opere che compongono il museo all’aperto Bilotti.
Non solo, la presenza di un QRcode sulla targa consentirà a tutti di accedere ad approfondimenti, anche vocalizzati, e ogni altra informazione utile sull’opera. Un progetto all’avanguardia, innovativo ma, soprattutto, di grande civiltà.
Soddisfatto per il traguardo raggiunto Franco Motta, presidente la sezione provinciale di Cosenza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI). «Siamo riusciti a regalare qualcosa di importante alla comunità. La cultura è un bene comune e per questo deve essere accessibile a tutti».
Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia Giovanni Bilotti, presidente della Commissione Accessibilità dell’UICI di Cosenza e dell’organizzazione di volontariato Sicurezza Autonomia Mobilità.
«Come mi sentono ripetere spesso, se la cultura è privilegio di pochi, allora è mero orpello. La cultura è tale solo quando è per tutti; ed è per tutti solo quando è accessibile a tutti» sottolinea
«È stato un lavoro incredibile – continua Bilotti – frutto della sinergia del Terzo settore, composto dall’UICI e dalla Fondazione Giuliani, che sento di dover ringraziare profondamente e in particolare Sara Ausilio che ha curato l’intero progetto». Quando il privato e il sociale fanno rete a beneficiarne sono proprio tutti: «lo sforzo e la convergenza di intenti ha fatto sì che venissero superate le solite lungaggini burocratiche e tutti quegli impedimenti che solitamente ostacolano il raggiungimento di risultati simili – puntualizza Bilotti che prosegue – il privato ha fatto la sua parte, ora però, a doversi muovere sull’esempio virtuoso di queste realtà è proprio il pubblico. Auspico che la nuova amministrazione comunale raccolga questo successo come un’opportunità per chiudere il cerchio sull’accessibilità di Corso Mazzini attraverso il ripristino del percorso tattile che oggi è vituperato, divelto: un vero esempio di fatiscenza che compromette il decoro pubblico e la dignità di quelle persone che non possono usufruire della nostra meravigliosa città come tutti gli altri».
D’altronde era il lontano 2015 quando Cosenza veniva proclamata città italiana più accessibile dall’allora vicepresidente dell’I.N.M.A.C.I. Giulio Nardone. Oggi purtroppo, la rovina in cui riversa il percorso ci allontana di molto dagli allori di quel risultato storico. «Noi crediamo molto nella possibilità di lavorare al fianco di questa amministrazione comunale, possiamo fare insieme del capoluogo di provincia un vessillo di diritti e civiltà» conclude Giovanni Bilotti.
La palla passa dunque all’amministrazione guidata dal sindaco Caruso, che già più volte ha rimarcato il proprio impegno in tal senso e che grazie ai fondi del PNRR ha la possibilità concreta di fare la differenza rendendo tutti gli spazi pubblici accessibili coronando quello che è l’obiettivo trasversale che il piano nazionale di ripresa e resilienza si prefigge. La domanda che resta da porre a questo punto è: se non ora, quando?