«Così come avvenuto per la Fusione di Corigliano-Rossano, ora serve un’azione politica congiunta ed efficace che faccia pressione sulle Camere del Parlamento per restituire alla Sibaritide e alla terza città della Calabria il diritto alla Giustizia».
È quanto ribadisce il presidente del Gruppo UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, proponente e primo firmatario della proposta di legge al parlamento per le “Modifiche al Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n.155 (Nuova organizzazione del Tribunali Ordinari e degli Uffici del Pubblico Ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della Legge 14 settembre 2011, n.148)” finalizzata all’apertura di un Tribunale e di una Procura della Repubblica nel comune di Corigliano-Rossano.
«Questa è la volta buona – aggiunge Graziano – affinché in questa battaglia tutte le forze politiche, con responsabilità, possano restituire un diritto malamente sottratto al territorio della Calabria del nord est con la soppressione dell’allora Tribunale di Rossano. Ieri il Consiglio regionale ha messo nelle mani del Parlamento una proposta normativa, basata su fatti concreti e realizzabili, che consente di riportare in quest’area, che oggi ospita la terza città della regione per numero di abitanti e la prima per estensione territoriale, un presidio dello Stato forte e autorevole. Non è una rivendicazione di schieramento. Lo abbiamo dimostrato nelle settimane scorse quando con molto piacere tanti colleghi consiglieri, di tutte le estrazioni politiche, hanno voluto sottoscrivere con me la proposta di legge, a partire dalla presidente della Commissione Affari istituzionali, Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia), per finire ai consiglieri Pasqualina Straface (Forza Italia) e Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle), Valeria Fedele (Forza Italia), Giuseppe Gelardi (Lega), Ernesto Francesco Alecci (Partito Democratico) e Salvatore Cirillo (Coraggio Italia). Lo abbiamo dimostrato con ancora più convinzione nella seduta consiliare di ieri con il voto favorevole e unanime dell’intera assemblea».
«Un tribunale a Corigliano-Rossano è una necessità impellente per restituire il diritto alla giustizia ai cittadini della Piana di Sibari e della Sila Greca ma soprattutto per non consentire alla criminalità organizzata di occupare gli spazi lasciati vuoti dallo Stato. L’accorpamento dell’ex area giudiziaria di Rossano a Castrovillari ha creato solo disfunzioni. E non lo diciamo sull’onda della protesta, della passione, dei risentimenti e delle sacrosante rivendicazioni dei cittadini ma perché sono gli stessi Magistrati e, paradossalmente, lo stesso Ministero della Giustizia ad aver confermato che con l’accorpamento dei tribunali di Rossano e Castrovillari le disfunzioni del sistema giustizia si sono quintuplicate. E questo perché quella Riforma del 2012 non tenne conto della grande dinamicità della criminalità organizzata in questo territorio che è ritornata a fare la voce grossa, della complessità e della dinamicità del tessuto sociale ed economico della Sibaritide e, non da ultimo, trascurò completamente l’arretratezza del sistema di mobilità interno che ancora, purtroppo, vige. A questo si aggiunga, oggi, la nascita di una grande città che per legge istitutiva prevede l’istituzione di un Tribunale. Del resto, è paradossale quanto emblematico che Corigliano-Rossano, pur essendo sede di Collegio Camerale e Senatoriale (solo insieme a Reggio Calabria nella nostra regione) non abbia un Presidio Giudiziario. Non è possibile. Ecco perché insieme a tutto il Consiglio regionale riteniamo più che coerente, legittimo e prioritario che il Parlamento, grazie anche ai benefit messi in campo dalla Regione per sostenere la sussistenza di un nuovo foro giudiziario in Calabria, si determini al più presto e senza tentennamenti per l’istituzione del Tribunale e della Procura della Repubblica a Corigliano-Rossano».