Il gruppo del Pd in Consiglio regionale lancia l’allarme dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Castrovillari, guidata da Alessandro D’Alessio, che ha portato a diversi arresti e al sequestro di diverse aziende operanti tra Calabria e Basilicata, per reati connessi allo sfruttamento del lavoro.
«Lo scenario che emerge dall’inchiesta – scrivono i consiglieri regionali del Pd Nicola Irto, Ernesto Alecci, Domenico Bevacqua, Franco Iacucci e Raffaele Mammoliti – desta profonda preoccupazione. Dalle indagini dei Carabinieri emergono l’assenza di visite mediche per i lavoratori impiegati nel lavoro dei campi, turni massacranti e i soliti “caporali” che pretendono la restituzione dello stipendio, già misero, corrisposti ai lavoratori».
«Si tratta di una situazione assai grave – proseguono i consiglieri regionali dem – che deve essere monitorata con grande attenzione, perché la crisi economica innescata dalla pandemia da Covid 19 potrebbe portare ad un aumento dello sfruttamento e del lavoro nero, già assai presente nel tessuto economico calabrese e del Meridione».
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«Il Pd è sempre stato sensibile a questi temi –affermano ancora i consiglieri regionali – tanto che nel 2016 il Consiglio regionale approvò, proprio su proposta del gruppo dem di allora, una legge sulla sicurezza del lavoro e per l’emersione del lavoro nero. Serve, però, non abbassare la guardia e confrontarsi con sindacati e rappresentanti di categoria per arrivare a elaborare ulteriori strumenti normativi e di vigilanza che possano garantire i diritti dei lavoratori. Il Consiglio regionale deve, da subito, procedere a calendarizzare la discussione sul fenomeno in maniera tale di arrivare, in tempi brevi, a fornire risposte concrete in un momento assai difficile per la Calabria dove lo stato di
bisogno in cui versano ampie fasce della popolazione può rafforzare il potere della criminalità e l’ulteriore creazione di sacche di sfruttamento e di lavoro nero».