L’infelice scelta del Rettore Cuda, ossia quella di inaugurare una moschea all’interno dell’ateneo, getta in pasto al dibattito mediatico una università che vive il momento più triste dalla sua nascita. Difatti, l’UMG vive un periodo di forte decremento: le iscrizioni in calo sono il chiaro certificato che l’ateneo non si rende attrattivo né per gli studenti della regione, né per quelli fuori regione. La mancanza di facoltà nuove e tecnologiche richieste dal mercato del lavoro e la mancanza di servizi per gli studenti, rendono il nostro ateneo lontano dai migliori d’Italia nelle ultime classifiche sia per offerta formativa, sia per qualità di vita dello studente.
L’inaugurazione della moschea non solo certifica la mancanza di progettazione e di visione del rettore, ma impone il culto di una religione divisiva e non rispettosa delle donne e delle diversità sociali e culturali. Insomma un’azione che potrebbe acuire dibattiti che attualmente generano violenze e scontri in tutte le più grandi piazze italiane.
Da ex studentessa e da ex rappresentante degli studenti in seno alla commissione paritetica nell’area giuridica, e da attuale dirigente regionale di Gioventù Nazionale non posso far altro che rimanere attonita davanti ad azioni simili, e chiedere un importante cambio di rotta ad un rettore che ignora le fragilità e le priorità di un ateneo che fatica a decollare.”
Così in una nota Erika Cavigliano (Gioventù Nazionale).
