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Gli auguri del vescovo ai nuovi sindaci di Lamezia Terme, Maida, e Jacurso

Di seguito il messaggio di auguri di buon lavoro che il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, rivolge al sindaco neoeletto della città della Piana, avv. Mario Murone e, con l’occasione, anche ai sindaci di Maida, dott. Salvatore Paone, e di Jacurso, dott. Pietro Serratore, eletti il 26 maggio u.s., esprimendo, al tempo stesso, “un pensiero di gratitudine agli amministratori precedenti delle tre comunità”.

“L’augurio che faccio sia ai sindaci che ai consiglieri comunali – anche a quelli di minoranza perché la loro opposizione sia costruttiva e finalizzata allo sviluppo della città, del suo comprensorio e alla cura di tutte le persone che abitano nel nostro territorio – è quello di lavorare per il bene comune, servendo la persona umana, prendendosi cura dei più fragili ed avendo come fondamento del proprio agire la carità che – come di recente ho detto – non può restare parola vuota, ma deve essere resa principio operativo. Rendere generativa la carità significa fare in modo che, per quel poco o tanto che dipende da noi, il male non prevalga e non abbiano spazio l’odio, la divisione e l’individualismo. Il metro di attuazione della buona politica, alla quale si dovrà dare continuità, sia, dunque, quello della cura dei più bisognosi.
La Chiesa diocesana, nel rispetto della laicità dell’Istituzione comunale e dei relativi ambiti di competenza, è sempre disponibile ad un dialogo costruttivo per collaborare corresponsabilmente al servizio della persona umana e alla crescita sociale e culturale della città.
Questa disponibilità è anche il risultato dei tre incontri del Forum di dottrina sociale della Chiesa sulla Polis – “Quale visione di città e quali prospettive per il territorio” – al termine del quale era stata annunciata l’idea di realizzare un tavolo intorno al quale mettere insieme le varie realtà per interpretare il nostro contesto e lavorare criticamente tutti insieme per il bene comune. È convinzione di tutti che non si possa intervenire solo per gestire le urgenze, ma per programmare progetti realizzabili in funzione di una visione lungimirante di un futuro possibile per questa nostra realtà territoriale.
Da quando mi sono insediato, ho sempre ribadito con forza il messaggio che la città deve essere una e, senza sacrificare le diverse specificità, non deve abbandonarsi, in una visione arcaica, a particolarismi divisivi. Il compito comune è quello di fare delle specificità un’arricchente polifonia armonizzando le diversità per mostrare una città unita e propositiva. Soltanto con una visione non più frammentata, Lamezia Terme potrà preservare il suo ruolo guida liberandosi definitivamente dal timore di poter essere fagocitata da altre città: lo sviluppo di una coscienza comunitaria, con una precisa e riconoscibile identità, renderà possibile la sua interazione, attraverso una chiara personalità politica, proponendosi come punto nevralgico di tutta la regione Calabria.
Una parola conclusiva voglio rivolgerla a tutti coloro che, come candidati, sono stati coinvolti attivamente nella campagna elettorale: i rapporti, a volte tesi, che si determinano in tale competizione, si pieghino alla pacificazione. Tutti dobbiamo favorire, come protagonisti, relazioni franche, leali e propositive, per la costruzione di una comunità serena e solidale improntata sul dialogo e non su rigide ed urlate contrapposizioni, per far sì che in ciascuno il bene comune rappresenti la bussola del proprio agire al servizio della collettività.
Buon lavoro a tutti”.

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