“Lamezia Terme sta vivendo un momento difficile, politicamente e non solo. Il fermento sociale e culturale nella fase politica attuale, rimane stagnante, quasi controproducente per una piattezza generale.” Inizia così il discorso di Marco Ammendola.
Prosegue Ammendola: “Nel centrosinistra questa cosa diventa più acuta, serve impellente una svolta per ristabilire quel rapporto politica-cittadinanza essenziale per un reale cambiamento delle gerarchie, dove la politica si mette al servizio di tutti gli abitanti di una zona, in questo caso della città della piana. Non servono più stanze dei bottoni, dove si prendono decisioni fine a loro stesse, servono agorà, momenti di ascolto e costruzione di una polis (utilizzo un termine greco) democratica e partecipativa. Non servono nomi dati in pasto all’ opinione pubblica ma serve unità di intenti, servono fatti concreti, servono best practice, serve quella condivisione che non c’è da molto tempo.”
Conclude così: “Prima si costruisce e si gettano le basi per un futuro poi si identificano le persone (che sono solo il mezzo) per realizzare quel futuro. Il campo progressista e tutti i partiti e movimenti di quest’ area hanno una grossa responsabilità. Spero fiducioso che nulla sia intentato per il bene della res pubblica (cosa pubblica), per una città veramente unità non più policentrica ma baricentrica per l’intera regione.”