“Non esistono i coraggiosi, solo persone che accettano di andare a braccetto con la loro paura” - Luis Sepúlveda
HomeCalabriaCatanzaroArte e solidarietà, in scena al Teatro Comunale di Catanzaro Francesco Colella...

Arte e solidarietà, in scena al Teatro Comunale di Catanzaro Francesco Colella con “Meno di due”. L’abbraccio della città al suo generoso artista e al Centro calabrese di solidarietà Ets

Un viaggio nella bellezza del teatro, dell’arte e della solidarietà. Un’occasione per celebrare due eccellenze della città di Catanzaro: il talento e il grande cuore dell’attore Francesco Colella e l’impegno del Centro Calabrese di Solidarietà ETS, che da quasi 40 anni è faro di speranza nei cammini interrotti di quanti hanno bisogno di sostegno e di una seconda opportunità.

Ieri sera, in scena al Teatro Comunale di Catanzaro, diretto da Francesco Passafaro, è andato in scena “Meno di due”, di Francesco Lagi, con Francesco Colella, Anna Bellato e Leonardo Maddalena, per una serata di beneficenza organizzata dal settore Fundraising del Centro Calabrese di Solidarietà ETS. Grazie alla disponibilità di Colella e della Compagnia Teatro di Lina, l’evento è stato una celebrazione della solidarietà e della generosità, fornendo un’occasione per ascoltare e riflettere su storie di difficoltà e resilienza.

Catanzaro, ancora una volta, ha risposto con affetto, in un grande abbraccio: il ricavato della serata andrà interamente a sostegno del Centro Calabrese di Solidarietà, per aiutare chi vive situazioni di difficoltà. Ci piace sempre ricordare che la missione del Settore Fundraising del Centro Calabrese di Solidarietà ETS trascende la mera raccolta di fondi: è un processo che costruisce relazioni e una comunità unita dalla volontà di sostenere progetti sociali significativi.

La presidente del Centro Calabrese di Solidarietà ETS, Isolina Mantelli, ha voluto ringraziare Francesco Colella e tutta la Compagnia Il Teatro di Lina perché “è stato un gesto di enorme solidarietà e generosità. Con quello che ricaveremo, speriamo di poter riaprire gli orti di Villa Emilia. Gli orti di Villa Emilia sono un luogo dove si coltivano ortaggi, ma anche un sistema educativo per i nostri ragazzi, perché li abituano al tempo. Al tempo che non è fretta, ma il tempo della crescita, della pazienza e della cura, per cui non solo io ti ringrazio”.

Infatti, anche una rappresentanza degli ospiti di Villa Emilia, che Francesco Colella aveva già incontrato in un momento intenso e commovente venerdì pomeriggio, è salita sul palco per ringraziarlo della sua scelta di sostenere il Centro Calabrese di Solidarietà ETS attraverso lo spettacolo, e non solo. Colella ha ricordato: “Del resto, sono socio onorario; proprio quando sono stato da voi, ho ricevuto la pergamena che lo attesta”.

“Spesso si parla di solidarietà e si ringrazia chi ci aiuta, ma per noi questi gesti sono davvero speciali – ha detto ancora Colella -. Vi ringraziamo di cuore perché avete illuminato il nostro lavoro. Come ho già avuto modo di riflettere nell’intenso incontro di ieri, la vera solidarietà non è un gesto da nobili; è un processo di connessione profonda. Spesso, aiutare gli altri ci permette di affrontare le nostre fragilità. La bellezza del teatro è proprio in questo: nel rendere più sopportabile il dolore, nel riconoscere che le nostre esperienze, anche le più difficili, possono diventare un ponte verso gli altri. Vivere il dolore e la gioia insieme, ascoltare le storie degli altri, ci fa sentire meno soli e più umani”.

Vorrei anche esprimere la mia gratitudine a Francesco Passafaro e a tutta la sua squadra, così come al teatro. Grazie alla vostra accoglienza e alla presenza dei vostri compagni di viaggio e di lavoro, ci siamo sentiti davvero a casa, circondati da parole di sostegno”, ha concluso Passafaro.

La presidente Mantelli e il settore Fundraising hanno voluto anche ringraziare i familiari e gli amici di Francesco Colella che hanno sostenuto l’iniziativa benefica, non solo partecipando allo spettacolo, ma sposando l’iniziativa con autentico coinvolgimento, oltre agli sponsor: Anpit (Associazione Nazionale Industria e Terziario) – Catanzaro, Globe Office, Innovazione e Servizi, McDonald’s, Il Teatro Comunale, SAC Servizio Antincendio Calabria e Nitidus&Salubris.

LO SPETTACOLO – “Meno di Due” di Francesco Lagi, con Francesco Colella, Anna Bellato e Leonardo Maddalena, è un’opera che cattura con la sua brillante semplicità e profondità, trasportandoci in un viaggio emozionale attraverso le complicazioni delle relazioni moderne. Sul palcoscenico, assistiamo a una serie di situazioni in cui i due protagonisti, interpretati magistralmente da Francesco Colella e Anna Bellato, si muovono in un mondo reale che li sorprende e li mette alla prova, dopo aver passato tanto tempo in un universo virtuale.

Il loro incontro, inizialmente imbarazzato, è il fulcro della narrazione: due adulti che cercano di ricomporsi in un duo, ma che faticano a superare l’inerzia della solitudine, anche se si trovano insieme. La mimica e i tempi comici, da manuale, regalano al pubblico un’ora di pura gioia. L’improbabile coppia, attraverso scambi di messaggi, foto e vocali, impara a conoscersi, e noi con loro, in un crescendo di tensione e vulnerabilità.

L’incontro avviene in un bar, un ambiente semplice ma evocativo, dove il calabrese e la veneta si confrontano con la realtà dei loro sentimenti. Colella e Bellato ballano in ciabatte, un gesto che esprime tanto della loro fragilità e spontaneità. La presenza dell’altro lui, interpretato da Leonardo Maddalena, introduce ulteriori dinamiche, mostrando il desiderio di connessione e la confusione che spesso accompagna le relazioni.

La bellezza dei dubbi, dei sorrisi e degli sguardi complici si intreccia con la commozione della voce degli interpreti, che riescono a rendere palpabile l’emozione del momento. Lagi, con la sua scrittura, ci ricorda che siamo tutti, in un certo senso, “meno di due”. Il teatro diventa uno spazio di riflessione sulla prossimità e sulla complessità dell’essere in coppia, con un’analisi sincera e priva di retorica sulla solitudine che può accompagnare anche le relazioni più intime.

Articoli Correlati