La visione di una grande Catanzaro non può prescindere da un altrettanto grande e ambizioso sistema sanitario di livello regionale e sovraregionale. Il sindaco Fiorita, affiancato dalla sua vice Giusy Iemma, sta infittendo il confronto con tutti gli attori del comparto sulla sua proposta di un sistema ospedaliero pubblico policentrico, imperniato sul “Pugliese”, sul “Ciaccio” e sul Policlinico “Mater Domini”, tutte realtà che ricadono nella nuova Azienda “Renato Dulbecco”.
Dopo avere incontrato i sindacati della sanità, il primo cittadino si è confrontato con la commissaria straordinaria della “Dulbecco”, Simona Carbone. L’incontro è stato definito dai partecipanti molto opportuno e proficuo, anche alla luce della comune necessità di uno scambio reciproco e costante di informazioni e di visioni sul comparto. Nucleo del confronto, il futuro del nuovo ospedale; tema sul quale è stata ribadita l’importanza di arrivare a decisioni condivise e frutto di ragionamenti congiunti. Tutto questo alla luce della consapevolezza che l’ubicazione del nuovo ospedale dovrà salvaguardare gli attuali equilibri urbanistici insieme con quelli legati al servizio all’utenza e alle professionalità che lo garantiscono. In questo senso, secondo i partecipanti all’incontro, appare centrale elaborare sin da subito una progettualità strategica per il futuro del “Pugliese”, che non può contemplare ipotesi di ridimensionamento che lo privino della giusta valorizzazione, sia dal punto delle funzioni che sarà chiamato a svolgere, sia dal punto di vista del peso e della qualità delle prestazioni erogate. Un dato di fatto resosi evidente nel tempo all’interno del Servizio Sanitario Regionale, grazie alle professionalità che continuano a fare del presidio un punto di riferimento per i calabresi.
L’incontro con Simona Carbone ha lasciato “molto soddisfatti” il sindaco Fiorita e la sua vice Iemma, quest’ultima titolare della delega ai rapporti con il servizio sanitario. “La partita che si sta giocando con la nascita della Dulbecco – hanno commentato – è complessa, anche perché destinata a innovare profondamente il sistema salute in Calabria dando vita a una realtà che, per dimensioni, risorse umane e prestazioni erogabili, potrà rivelarsi attrattiva per l’intero Mezzogiorno. Da qui la necessità di compiere passi ponderati che tengano nel giusto conto tutte le variabili in campo. In questo, il dialogo costruttivo come quello avuto con la commissaria Carbone e la condivisione delle scelte diventano discriminanti per il successo dell’impresa”.