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Nasce a Catanzaro il Fiorita-bis: conferme e new entry nel rimpasto di Giunta. Il sindaco: “Patto fra riformisti e moderati che non ci snatura”

di Gaia Serena Ferrara – Nell’arco dell’ultimo mese, l’amministrazione Fiorita di Catanzaro non ha certo avuto vita facile.  Si è trattato anzi di un frangente di profonda e intensa fibrillazione. 

Dopo le dimissioni di ben due assessori, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, il sindaco aveva avanzato l’ipotesi di un rimpasto in Giunta. “La Giunta deve considerarsi azzerata” aveva infatti affermato il primo cittadino dopo aver preso visione della lettera con cui l’assessore allo sport Cosentino affermava che non esistevano più le condizioni per continuare a ricoprire il suo ruolo. 

Ma già dal 31 luglio la Giunta aveva cominciato a perdere pezzi, in occasione delle dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Bonaventura Lazzaro: “”E’ un passo al quale sono stato indotto – si legge in una dichiarazione all’ANSA – a causa dell’impossibilità di portare avanti il progetto originario che era alla base della mia nomina un anno fa”.  

In queste circostanze, non sorprende la presentazione quest’oggi da parte di Fiorita della nuova giunta comunale, in un momento che da alcuni è stato già definito come “il terremoto politico d’agosto a Catanzaro”.

“Ad un anno e un mese dal mio insediamento come sindaco, ci sono poche ma decisive cose da dire” ha esordito il primo cittadino, questo pomeriggio, in una conferenza stampa a Palazzo De Nobili per illustrare la composizione del nuovo esecutivo cittadino. 

Accanto a Fiorita, tre new entry frutto del rimpasto di Giunta: Giorgio Arcuri – assessore all’Ambiente e alla Protezione civile, Innovazione tecnologica e Affari generali; Giusi Pino – Politiche sociali, Promozione volontariato e Politiche del lavoro; e Nunzio Belcaro – Istruzione e diritto allo studio, Sport e impiantistica sportiva. Prendono il posto dei dimissionari Venturino Lazzaro, Nino Cosentino e di Aldo Casalinuovo.

Restano in sella il vicesindaco con delega all’Urbanistica Giusi Iemma, presidente regionale del Pd, Marinella Giordano (Personale e Polizia municipale), Marina Mongiardo (Bilancio), Donatella Monteverdi (Cultura), Antonio Borelli (Attività economiche), Raffaele Scalise (Lavori pubblici).

 

“È ovvio che avrei potuto iniziare facendo riferimento a tante esperienze che in Europa e nel mondo hanno visto forze diverse collaborare al governo della città, ma siamo realisti e quindi mi limito a dire che la nostra maggioranza – ha evidenziato Fiorita – è quella del 27 giugno”. Una data che il sindaco ha definito “storica” per il capoluogo, in riferimento alla promozione del Catanzaro in Serie A (nel 1971): “Quindi la utilizzo anche oggi per dire che oggi non presentiamo una nuova maggioranza, ma quella del 27 giugno che viene ampliata e rafforzata così come abbiamo sempre voluto. Oggi giungiamo a compimento di questa espansione”.

Fiorita respinge, dunque, l’analisi su una Giunta comunale con un’impronta più moderata o differente da quella nata all’indomani della vittoria alle urne del centrosinistra: “Se alcuni consiglieri eletti con Donato hanno deciso di aderire ad altre proposte politiche lo hanno fatto in totale libertà, e non vorrei che si dimenticasse che la collaborazione fra Cambiavento e Antonello Talerico è un’esperienza risalente nel tempo, fin dal 2017 quando due outsider veri e propri sfiorarono la vittoria. Se oggi qualcuno storce il naso per questo patto fra progressisti e moderati, lo fa per opportunismo politico e non perché non sia valido in termini di governabilità e stabilità di un’amministrazione e dell’alleanza alla base”. 

L’impianto programmatico resta in piedi quindi, assicura Fiorita. “Ho letto tante cose in questi giorni, fra cui uno spostamento dell’asse a destra. Ma io sono un sindaco che non ha rinunciato a niente della sua identità, niente è cambiato. C’è una rappresentanza più forte in giunta, con la presenza di quest’ala moderata che non ha minimamente minato i rapporti della coalizione originaria. Il nostro progetto originario non cambia e non si snatura, non ci sono nuove forze che entrano, il programma resta quello che abbiamo presentato un anno fa”.

“Mi sarebbe piaciuto – ha aggiunto – che questo allargamento fosse ancora più ampio. Non nascondo la mia amarezza in questo senso, mi sarebbe piaciuto coinvolgere il gruppo di Azione con il quale abbiamo avuto interlocuzioni senza che però aderissero alla nostra maggioranza, ma spero comunque in una convergenza in consiglio nel prossimo futuro a beneficio della città”. 

Il sindaco ha ricordato di essere arrivato al governo della città “grazie alla forza popolare” e che “dopo un anno siamo ancora tutti sotto esame”. Su questa strada, “continuiamo a prenderci la responsabilità del cambiamento promesso che resta un punto imprescindibile della nostra azione, continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora. Ci sono emergenze e sfide fondamentali per la vita dei cittadini, fra cui la depurazione ad esempio, per cui da settembre riprenderemo a lavorare come abbiamo fatto finora per il bene del capoluogo”. Sul cambiamento promesso e “previsto”, Fiorita insiste: “Sono convinto che la città abbia fatto dei passi in avanti rispetto all’immobilismo che la contraddistingueva. Ad esempio, credo che la percezione stessa del quartiere marinaro sia cambiata in positivo. Penso alle proposte che erano arenate e sono state riprese come quella dei cassonetti interrati. Un cambiamento percepibile, insomma, in tanti aspetti”. 

Una risposta, questa, non troppo velata rispetto alle obiezioni avanzate da Cosentino nella sua lettera di dimissioni, in cui evidenziava un “cambiamento aspettato e mai arrivato”.

Il Fiorita-bis inizia da qui.

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