“La sterilizzazione dei gatti randagi è un argomento su cui non sempre c’è piena consapevolezza. Proviamo a mettere un po’ in ordine le cose analizzando cosa dice la legge riguardo ai gatti liberi, la sterilizzazione e la registrazione/gestione delle colonie feline.
Sono sempre più numerose le notizie relative alla presenza di gatti adulti e di cucciolate randagie in cattivo stato di salute. La sterilizzazione dei gatti randagi è un obbligo di legge ed è la chiave per la gestione della crescita demografica della popolazione felina.
L’ordinamento giuridico italiano, tramite la Legge quadro 281 del 1991 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, si occupa di gatti all’art. 2 commi 7-8-9-10, definendoli “animali liberi”, legiferando sul loro stato di salute, di tutela e protezione e soprattutto obbligando la sterilizzazione.
Chi deve sterilizzare i gatti liberi sul territorio?
L’art. 2, comma 8 parla chiaro: “i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo”.
La gestione della popolazione felina spetta quindi ai Servizi Veterinari pubblici, ovvero ai veterinari delle Aziende Sanitarie Locali (ASL).
Spesso i Comuni (a cui spetta la funzione di vigilare sull’osservanza delle leggi in materia di protezione animale) per la sterilizzazione dei gatti liberi, di accordo con le Asl competenti, fanno in modo che le stesse stipulino convenzioni con cliniche o ambulatori veterinari privati in quanto il più delle volte i Servizi Veterinari delle Asl mancano di ambulatori autorizzati per permettere loro il regolare e obbligatorio servizio pubblico.
Ciò non toglie che le spese di sterilizzazione sono SEMPRE E SOLO A CARICO delle Asl quando si tratta di cani vaganti o gatti liberi.
Chi deve recuperare il gatto libero da sterilizzare? Mentre per i cani esistono dei veri e propri servizi di cattura, spesso gestiti dalle stesse ASL o da imprese contrattate dal Comune, lo stesso non vale sempre anche per i gatti.
In alcune circostanza, gli stessi servizi offrono catture anche per i felini, ma non sempre. Nel mondo felino, un ruolo importante ce l’ha il volontariato, essendo particolarmente attivo nella cattura dei gatti da condurre poi negli ambulatori (privati e sempre a proprio personale spese) per la sterilizzazione.
Nel momento della sterilizzazione, i gatti devono anche essere identificati mediante microchip e per essere riconoscibili anche macroscopicamente tutti i gatti di colonia sono identificati anche tramite il taglio, non superiore ai 7 mm, della punta del padiglione auricolare, “apicectomia”, una prassi stabilita dallo stesso Ministero della Salute con relative ordinanze specifiche a riguardo. Dopo l’intervento chirurgico i gatti devono essere rilasciati nel preciso luogo della cattura o presso il gruppo al quale appartengono.
Ricordiamo che è vietato per legge rimuovere o spostare i gatti liberi dal territorio se non per motivi prettamente di salute dell’individuo o nel caso di incompatibilità con la vita in libertà. Quindi, una volta catturato e sterilizzato, l’animale deve tornare sul territorio di provenienza.
Una volta sterilizzato almeno un gatto o un gruppo di gatti randagi la colonia felina viene quindi registrata. La registrazione della colonia avviene, a seconda dell’organizzazione territoriale, o presso i Servizi Veterinari delle ASL o presso gli sportelli comunali riservati ai diritti degli animali.
Un cittadino può denunciare la presenza di gatti liberi alle autorità per il riconoscimento della colonia e le stesse autorità, una volta effettuati i controlli per valutare le condizioni di idoneità, possono riconoscere la colonia felina.
Alla colonia felina viene attribuito un referente e tutti gli animali che la costituiscono vengono quindi obbligatoriamente sterilizzati. Se invece si alimenta un gruppo di gatti cui non riconosciamo lo status di animali liberi ma si ritiene siano “di proprietà” o, peggio ancora, stiamo chiedendo di sterilizzare il nostro compagno felino presso l’ASL e a spese dei fondi pubblici, stiamo facendo una falsa attestazione e potremmo incorrere in una denuncia.
Nonostante esista un regolamento di tutela animale che legifera sul riconoscimento delle colonie feline, il servizio veterinario asl fa orecchie da mercante. Il comune parla di colonie feline ma non ne ha riconosciuta neanche una, nonostante le volontarie abbiano protocollato le richieste già da Ottobre 2022 e ne tanto meno fa pressioni alla Asl per la sterilizzazione.
Auspico quindi un immediato e definitivo intervento della ASL di Catanzaro che continua a tergiversare ormai da troppo tempo su questo atavico problema che deve avere definitivamente un riscontro risolutivo”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Catanzaro, Stefano Veraldi.